Da una potente bomba carta esplosa davanti al portone di una abitazione privata all’arresto di tre uomini ritenuti elementi di spicco del clan Pesce Pistillo ad Andria. Una lunga e certosina indagine ha permesso questa mattina di eseguire l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip su richiesta della DDA di Bari nei confronti di tre soggetti tra i 34 ed i 38 anni, legati da rapporti di stretta parentela ed uno di loro ristoratore andriese, con le accuse di estorsione aggravata dal metodo mafioso nonchè detenzione e porto illegale di armi e materiale esplodente in luogo pubblico. L’ordinanza è stata eseguita dagli agenti della Polizia di Stato dopo le indagini partite dalla deflagrazione nella notte tra il 4 ed il 5 marzo del 2023 nel quartiere Monticelli davanti ad un’abitazione privata. Solo tanto spavento e danni ma nessun ferito fortunatamente anche se quell’episodio fece scattare un campanello d’allarme e così gli inquirenti hanno subito provato a chiudere il cerchio nonostante, spiegano da Procura e Questura, non ci fossero state denunce. Ad ottobre dello stesso anno arrivarono alcuni arresti, tra cui figurano anche due dei tre arrestati di oggi, in considerazione di una escalation di violenza registratain quel momento ad Andria. Dalle indagini è emerso che almeno 4 imprenditori locali, attivi in diversi settori, fossero sotto scacco dei tre con la ricostruzione di una serie di episodi estorsivi.
Le condotte estorsive, mai denunciate dalle vittime nonostante le ripetute richieste accompagnate da minacce e aggressioni violente, spiegano gli inquirenti, sono state realizzate con l’aggravante del metodo mafioso, pienamente riconosciuto dall’Autorità Giudiziaria sulla base degli elementi raccolti dagli investigatori. Emblematico il riconoscimento della capacità di controllo del territorio da parte del gruppo visto che le richieste estorsive avvenivano con la consapevolezza di non incorrere in denunce o ribellioni da parte delle vittime, in un totale stato di sopraffazione per il timore nei confronti del potere dell’organizzazione criminale. E dalle intercettazioni telefoniche le richieste sono molto esplicite e particolarmente violente.





































