E’ giunta nelle scorse ore a Palazzo di Città la nota dell’Impresa D’Oria che annuncia la rimozione della rotatoria di accesso al borgo a partire dal prossimo 2 maggio. Il sindaco Giovanna Bruno non ci sta e per questo ha chiesto incontro urgente a tutte le parti coinvolte, investendo di questo la prefettura e chiedendo l’estensione dell’incontro al comitato dei residenti la borgata, cui erano state date rassicurazioni sull’individuazione di soluzioni alternative, con l’impegno espresso di Provincia e Regione. Con una nota inviata ieri il primo cittadino punta l’attenzione nuovamente su una vicenda che da anni attende una soluzione.

«Una decisione quella dell’impresa D’Oria – precisa il sindaco – che non può essere in alcun modo accettata. Il progetto prevedeva fin da subito la cancellazione dell’accesso al Borgo. In questi anni sono intervenuta personalmente e direttamente tentando di rinviare il più possibile la chiusura della rotatoria nelle more della individuazione di una soluzione alternativa. In ultimo a settembre, mettendo in salvo l’intensa fase di raccolta e produttiva olivicola».

Il sindaco dal primo momento ha offerto come soluzione quella del declassamento di quel tratto di strada da provinciale a comunale, pur di mantenere la rotatoria. «Il progetto iniziale, derivante dalla precedente amministrazione di centro destra, ben noto a tutti, aveva cancellato l’accesso al Borgo. A nulla sono valse le azioni legali di residenti e imprese».

Il sindaco ha lavorato per mantenere quel rondò, spuntando lo scorso settembre ulteriori 8 mesi di proroga, con una assunzione di responsabilità che l’ha coinvolta direttamente unitamente al presidente della provincia e al dirigente provinciale. Adesso l’Impresa non vuole più saperne. La provincia ha subito reso disponibili delle somme per la variante progettuale. Il resto spetta alla Regione, come da impegni assunti. Il sindaco non ci sta e mobilita nuovamente il tavolo insistendo per l’accoglimento della soluzione prospettata sin da subito dal comune di Andria. «ll Borgo di Montegrosso, svilito da un antico progetto che ne aveva precluso l’accesso diretto, di fatto cancellandolo, non può subire quest’onta», conclude il sindaco nella sua lettera.