L’attore andriese Riccardo Scamarcio ha incontrato martedì 6 febbraio gli studenti del corso di laurea di “Cinema e Audiovisivo” dell’Accademia di Belle Arti di Foggia, istituita già dal 1970 nell’ambito della formazione artistica terziaria di rango universitario e punto di riferimento culturale della Capitanata. Nel corso dell’iniziativa è stato proiettato il film “L’ombra di Caravaggio” che vede appunto Scamarcio magistrale protagonista (sotto la regia di Michele Placido), dopo il quale si è sviluppato un interessante talk con gli studenti dell’Ateneo di Capitanata presso la multisala “Laltrocinema” Cicolella, alla presenza dei componenti della Comunità accademica, del Presidente Massimiliano Arena, del Direttore Pietro Di Terlizzi, del Sindaco di Foggia Maria Aida Episcopo e delle massime autorità del Territorio.

La pellicola – vincitrice di numerosi riconoscimenti tra cui il David di Donatello, il Nastro d’Argento e il Globo d’Oro – è legata alla controversa personalità dell’“artista maledetto” Caravaggio (Michelangelo Merisi) e riflette sugli aspetti più significativi ed enigmatici della sua rivoluzionaria pittura nonchè sugli aspetti controversi dei momenti vissuti nella Roma Barocca del XVI secolo, offrendo un’intrigante lettura delle oscure fasi finali del sofferto peregrinare e della morte stessa del Merisi.

Successivamente alla proiezione, Riccardo Scamarcio ha dialogato con studenti e cinefili, in un dibattito coordinato dalla storica dell’arte e docente dell’Accademia Giusy Caroppo, accanto ai colleghi del corso di “Cinema, Fotografia, Audiovisivo”.

“La Puglia è una terra fertile, ricca di risorse umani importanti – ha rimarcato Scamarcio – . Tornarci per me è sempre un grande piacere”.

Attualmente l’attore è impegnato nell’interpretazione di un altro “maledetto” dell’arte moderna e contemporanea, Amedeo Modigliani, nel biopic diretto dal mito Johnny Depp, con la partecipazione di Al Pacino. Il film racconterà le 48 turbolente ore che il famoso pittore e scultore Modigliani trascorse durante il suo soggiorno a Parigi nel 1916 e che lo vede in fuga dalla polizia per le strade e i bar della capitale francese devastata dalla guerra, sino all’incontro con il collezionista d’arte internazionale Maurice Gangnat, interpretato da Al Pacino, che gli cambierà la vita.