In Italia si stima che un bambino su 77 tra i 7 e 9 anni presenti un disturbo dello spettro autistico. Si è da poco conclusa la giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, fissata dall’ONU per il 2 aprile, ma i riflettori restano ancora accesi su realtà che necessitano attenzione per l’intero anno ed in particolar modo con politiche sociali ed economiche a supporto delle famiglie.

Si è discusso proprio di questo in un incontro svoltosi nella giornata di ieri presso l’istituto comprensivo “Mariano- Fermi” di Andria, “E dopo… dopo la diagnosi, dopo di noi”, un appuntamento informativo per le famiglie della comunità scolastica alla presenza di professionisti del settore: la dottoressa Marilena Tota, psicologa e psicoterapeuta, l’ins. Giovanna Bruno, presidente FIDAPA e Riccardo Lapenna, presidente AGE (Associazione genitori di Andria).

Ad emergere è sempre più la difficoltà di genitori e famiglie nel supporto dei propri figli, difficoltà derivate dalla mancanza di percorsi per l’accompagnamento con tecniche specifiche per l’approccio comunicativo e non solo, di supporti economici per cure e terapie di cui i ragazzi necessitano.

Una sollecitazione partita proprio dall’associazione AGE con sezione anche ad Andria che da anni opera a supporto di famiglie con bambini neurodiversi. «E’ necessario richiamare le famiglie alla corresponsabilità educativa, a far sentire la propria voce ed i propri bisogni. Spesso c’è bisogno di sostegno e sensibilizzazione proprio a partire dai genitori» ha sottolineato Riccardo Lapenna, presidente AGE.

Coinvolti in questo percorso anche gli studenti con attività di sensibilizzazione e inclusione, laboratori ed interventi tenuti da esperti oltre a testimonianze di genitori dell’associazione “Io ci sto”. «Conoscere per includere» – questo il monito che parte dall’intera comunità scolastica dell’istituto comprensivo andriese.