Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del Partito Democratico di Andria sulla questione dimensionamento scolastico:
«Esprimiamo vicinanza e solidarietà al Sindaco per quanto ha dovuto subire in questi giorni. Sentiamo fortemente il dovere di intervenire sulle polemiche artatamente create da qualcuno sulla vicenda del dimensionamento scolastico, per ricordare a tutti gli attori istituzionali in gioco che i toni non devono essere quelli che, purtroppo, si sono uditi in piazza martedì scorso.
Il rapporto, in questo caso tra istituzioni scolastiche e amministrative, anche se su posizioni diverse dovrebbe protendere al dialogo proficuo e costruttivo, la critica anche feroce non deve mai sfociare nell’insulto e nell’invettiva quasi intimidatoria a cui, purtroppo, si è assistito.
La ricostruzione di quanto avvenuto nel sit-in di protesta fatta in una nota stampa genericamente firmata dai “genitori” del Circolo Oberdan, è in larga parte capziosa se non falsa, soprattutto nel riportare parole del Sindaco Bruno che sono state strumentalmente estrapolate da ben altro discorso; nessun manifestante è stato apostrofato in malo modo dal sindaco, il quale ha ripetutamente invitato a non assumere atteggiamenti che rendessero impraticabile il dialogo, per giunta in un luogo pubblico; divenuta insostenibile la situazione anche sotto il profilo dell’ordine pubblico, nonostante la disponibilità del primo cittadino a restare in piazza, gli agenti della P.S. presenti sul posto (che si ringraziano per l’attività svolta) l’hanno invitata a rientrare a Palazzo di Città dando audizione ad una rappresentanza ristretta di manifestanti, proprio per calmare la piazza esagitata.
Il sindaco non ha detto che non si interfaccia con chi non ha adeguati titoli di studio ma ha invitato ad approfondire le procedure che, in questo caso, sono legate all’adempimento di normativa nazionale e regionale.
Tante e pesanti sono stati gli attacchi diretti al primo cittadino e alla giunta, da cui si pretendeva di sottrarsi dal deliberare in quella mattinata, dopo aver accusato di essere stata convocata in tutta fretta, come un blitz.
Falso anche questo, come il sindaco ha provato a spiegare. Anche a Palazzo di Città alcuni rappresentanti della scuola hanno assunto un comportamento poco consono al luogo e alla circostanza, offendendo ripetutamente e con violenza verbale. A fronte di tutta questa scomposta situazione, invitiamo tutti alla calma e a creare le condizioni per riportare distensione all’interno degli ambienti scolastici, ricordando a tutti che quanto l’amministrazione ha fatto – l’approvazione della proposta del piano di dimensionamento – è frutto di norme imposte dal governo Meloni-Salvini, che, ancora una volta, prevedono tagli al mondo della scuola.
Regioni e Comuni non possono far altro che sottostare a quanto prescritto dalle leggi nazionali. Il Comune ha fatto la sua proposta che tiene conto della riduzione della popolazione scolastica ma non chiude plessi scolastici, non taglia classi, ma si adegua al dettato normativo, che sostanzialmente impone un taglio dei dirigenti scolastici, con alcuni accorpamenti che, sì riducono l’autonomia di alcuni istituti, ma possono anche essere l’occasione per integrare la didattica tra i vari cicli scolastici e per il corpo docente di condividere esperienze e buone prassi con colleghi che hanno esperienze e punti di vista differenti.
Tale proposta già dai prossimi giorni sarà al vaglio della Regione, che potrà tener conto delle controproposte che potranno arrivare dai Circoli interessati prima che sia concluso l’iter amministrativo.
Prendiamo le distanze da tutte le forme di protesta violente e aggressive, che puntano a colpire anche moralmente le persone, nell’esercizio delle loro funzioni. Al sindaco l’invito a non lasciarsi scalfire, procedendo nell’interesse esclusivo della collettività, anche quando questo significa scontentare qualcuno».