Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Donatella Fracchiolla, Andrea Barchetta, Gianluca Grumo e Antonio Scamarcio.

«Di male in peggio. Da spaccature, prima (maldestramente) celate, poi negate malgrado l’evidenza, siamo giunti oramai alla conclamazione pubblica e senza vergogna delle stesse.

Ed ecco che, dopo la Tari sociale e la prima versione del nuovo regolamento della zona Pip, proposti dal Pd e bocciati dallo stesso; le dimissioni del loro capogruppo, presentate poi ritirate; le nomine dirigenziali della Multiservizi che non hanno visto toccare palla dai dissidenti del Partito del Sindaco, si è giunti, addirittura, a non approvare il carattere di urgenza di un ordine del giorno che chiedeva la modifica del regolamento che vieta la musica di sottofondo all’interno dei locali, presentato dal Pd e non votato, tra gli altri, proprio dal primo cittadino. E così si va avanti – meglio si arranca – tra numeri e supporti mancanti, prontamente recuperati tra i banchi (alcuni) delle opposizioni o da chi, in maggioranza, prima firma e poi cancella, oppure non vota quanto firmato. La fiera dell’assurdo.

Si lancia la pietra, ma si nasconde la mano. La stessa nomina dell’amministratore delegato della Multiservizi resta avvolta da ombre e mistero, nonostante la risposta (insoddisfacente) del Sindaco all’interpellanza del centro destra. “La nomina è fiduciaria e se va bene a me, deve andare bene a tutti”: questa l’unica giustificazione al “bando farsa” non rispettato nei criteri previsti e non in possesso del candidato aggiudicatario. Lo stesso Partito democratico, scettico sul punto, aveva chiesto un parere sul tema all’Ufficio legale, che però non è mai arrivato. E a pagarne le conseguenze sono sempre e unicamente i cittadini, costretti a vivere in una città a lume di candela e a breve invasa da monopattini fuori controllo pronti a scorrazzare per le strade dissestate. “Ma questi sono del mestiere?” verrebbe da chiedersi citando una massima famosa del noto comico nostrano.

E nel frattempo, le sorti dei dipendenti della Publiparking e della Polisportiva, unitamente alla riorganizzazione dell’ufficio tributi, sono appese ad un filo: la capogruppo con il dott. Griner, prevista per giovedì scorso, è stata rimandata a data da destinarsi; quella per discutere sul rinnovo della convenzione con la polisportiva, fissata per domani, non ha ancora conferma ufficiale e l’incontro sull’ufficio tributi, dopo quasi un anno e promesso per fine mese, è ancora senza data. A tutto questo si aggiungano le numerose richieste di integrazioni e spiegazioni della Corte dei Conti da fornire entro il prossimo mese!

Un’Amministrazione senza visione, progettualità e capacità di governo, che, alle casse prima deficitarie, oggi, può opporre una serie di contributi ricevuti, che non sono ancora stati spesi per lassismo e paralisi della macchina amministrativa. Un’amministrazione evidentemente troppo impegnata a dirimere (senza successo) le proprie questioni interne per potersi occupare della Città, con le evidenti tristi conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti».