Il 14 gennaio scorso fu assolta per non aver commesso il fatto: dopo circa tre mesi le motivazioni della sentenza in cui il gup del tribunale di Trani, Lucia Anna Altamura, spiega che non vi fu nessuna colpa della dirigente del Ministero dei Trasporti Elena Molinaro, in merito allo scontro dei treni di Ferrotramviaria del 12 luglio 2016. La dirigente è l’unica dei 18 imputati ad aver scelto il processo con rito abbreviato. Per lei la Procura aveva chiesto cinque anni di reclusione poichè non avrebbe compiuto verifiche periodiche che avrebbero evidenziato i gravi rischi collegati alla circolazione su binario unico.

Ma la dirigente della divisione 5 della Direzione generale del Trasporto pubblico locale del Ministero, difesa dall’avvocato Maurizio Sasso, si è sempre proclamata innocente ed il gup ha rilevato, nelle motivazioni, come la dott.ssa Molinaro “aveva cessato di essere competente sulla materia quantomeno dalla data del 14 gennaio del 2010”. Secondo il giudice, dunque, “non rientrava tra i compiti attribuiti alla dirigente la possibilità di adottare provvedimenti di coordinamento dell’attività degli organi periferici del Ministero che si occupano delle ferrovie in concessione, di verifica dell’operato dei gestori delle ferrovie secondarie o di analisi del rischio connesso alla circolazione in regime di blocco telefonico”. Ora si attende la nuova udienza del processo con rito ordinario che dovrebbe svolgersi il 3 giugno prossimo.