Sulla situazione in cui versa il Comune di Andria e sulle beghe interne alla maggioranza è intervenuto anche il coordinatore di Liberi e Uguali Pietro Di Palma.

«Le beghe interne al centro destra non devono offuscare ne fare passare in secondo piano il
gravissimo problema rappresentato dal dissesto finanziario del Comune di Andria. Un default senza precedenti nella storia politico-amministrativa della nostra città. Le responsabilità vanno equamente suddivise tra il Sindaco e la sua maggioranza che continua a consentirgli di portare avanti un’azione amministrativa a tutti gli effetti “fallimentare”. Le responsabilità sono anche di chi, seduto tra i banchi dell’opposizione di centro sinistra, non ha svolto adeguatamente in questi anni quella funzione di controllo e di pungolo dell’azione amministrativa che la legge gli attribuisce. Le cause di tale situazione vanno ricercate nella crisi della politica e nell’incapacità della nostra città di esprimere nuove personalità in grado di apportare un serio rinnovamento nella classe politica cittadina. Le responsabilità sono di chi ha per ben due volte riposto la fiducia nei “soliti noti”, candidati capaci di accumulare in campagna elettorale tantissimi voti, sterilizzati da una pratica politica insulsa. Oggi tutti sono contro il Sindaco, ma chi ha permesso a questi di diventare Sindaco per ben due volte al primo turno? La responsabilità non può essere di certo attribuita all’astensionismo avendo votato nell’ultima consultazione elettorale a livello comunale ben il 73% degli aventi diritto. E allora chi ha votato il Sindaco Giorgino? Chi oggi consente ancora al primo cittadino di essere tale e di proseguire nella sua azione amministrativa disastrosa? Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: il venir meno dei servizi essenziali per il cittadino, l’aumento della tassazione, l’appiattimento di ogni iniziativa di interesse pubblico per i prossimi trent’anni. Se la maggioranza che sostiene il Sindaco mette in scena il teatrino dello scarica barile e non si assume il coraggio di staccare la spina all’amministrazione Giorgino, ai cittadini e alle associazioni laiche e cattoliche rivolgo l’invito di scendere in piazza, di organizzare una grande manifestazione cittadina contro l’attuale amministrazione perché il potere di rappresentanza così come è stato conferito può essere anche revocato al fine di indurre a compiere l’unica scelta doverosa in questo momento storico:
Porre la sfiducia al Sindaco in un apposito Consiglio Comunale tematico sulla crisi economica e finanziaria dell’ente per mettere fine a questa lunga agonia».