Difendere il contratto collettivo nazionale di lavoro, incrementare i salari in modo certo e definito, scongiurare ulteriori delocalizzazioni, respingere l’attacco ai diritti su orari, part-time, flessibilità, inquadramento, scatti di anzianità, elemento di garanzia retributiva. Sono questi i grandi punti per cui oggi, 1 febbraio, si è scioperato su tutto il territorio nazionale e anche Bari ha chiamato a raccolta i lavoratori dei call center.

Le Segreterie Nazionali di SLC CGIL – FISTEL CISL – UILCOM UIL, in linea con quanto deciso dal Coordinamento unitario dello scorso 22 dicembre, confermano nuovamente la mobilitazione per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale delle Telecomunicazioni, a seguito della presa d’atto della perdurante distanza tra la piattaforma presentata dalle OO.SS. e le richieste di ASSTEL.

Le Segreterie Nazionali hanno ribadito la grande distanza esistente sui temi della normativa, degli orari di lavoro, del part‐time, delle flessibilità, della classificazione professionale, così come la netta contrarietà alle proposte avanzate da ASSTEL sul superamento degli automatismi (scatti di anzianità) e sull’introduzione di soglie di accesso per il pagamento dell’Elemento di Garanzia. Le grandi vertenze che si stanno susseguendo nel settore vedono mettere a rischio migliaia di posti di lavoro sia nel comparto di customer care che in quello della rete, così come la dispersione di professionalità fondamentali per l’innovazione e lo sviluppo del Paese.

Grande partecipazione per lo sciopero a Bari, una manifestazione ordinata e pacifica per ribadire diritti e doveri dei lavoratori dei call center da sempre in “lotta” per la tutela della dignità del proprio posto di lavoro.