Ragionare e trovare soluzioni su come mitigare l’esposizione dei cittadini ad un inquinante davvero particolare e cioè quello del rumore. Un inquinante da molti non contemplato ma che in realtà può provocare danni e problemi soprattutto in condizioni e luoghi particolarmente esposti. Ed è così che il Comune di Andria si è dotato di un Piano di Zonizzazione Acustica oltre che di un Piano di Risanamento Acustico ancora, tuttavia, in attesa di approvazione da parte della Provincia. Nei giorni scorsi, poi, è arrivato anche l’aggiornamento al 2018 del cosiddetto Piano d’Azione assieme alla Mappa Acustica Strategica, due documenti previsti per legge dal 2005 per le città che hanno una popolazione superiore ai 100mila abitanti e redatti dall’ARPA Puglia in collaborazione con gli enti ricadenti nel territorio comunale.

Circa 660 chilometri di rete stradale e ben 400 chilometri quadrati di territorio con circa 12 chilometri di rete ferroviaria fanno di Andria una città molto estesa e che deve guardare a diversi aspetti pratici per mitigare l’esposizione all’inquinamento acustico. In particolare sono 10 le aree individuate dai tecnici e che necessitano di interventi. Si parte da via Bisceglie e via Verdi dove vi sono ben cinque edifici tra scolastici e sanitari ritenuti critici con 48 residenziali ed una popolazione stimata di ben oltre 1100 persone. Tre scenari prospettati con una riduzione della velocità dei veicoli con attraversamenti pedonali rialzati soprattutto nei pressi degli istituti scolastici ma anche sostituzione di infissi presso le scuole e la RSA presente verso cui sarebbe necessario realizzare delle barriere acustiche artificiali.

L’analisi si è spostata poi verso il centro città con Piazza Trieste e Trento, via Napoli e via XX Settembre dove gli edifici scolastici critici sono 3 e quelli residenziali sono 20 ed una interessante idea, proposta, di realizzare una pista ciclabile su via Napoli al posto dell’attuale parcheggio di circa 300 metri oltre a dossi artificiali ed attraversamenti pedonali rialzati. Zona delle scuole e cioè via Paganini e via Violante, 3 edifici scolastici critici con sostituzioni infissi al “Lotti”, ma anche nuovo asfalto ed una barriera acustica in prossimità di Liceo Scientifico e “Colasanto”. Per passare poi a via Vaccina dove sono 9 in tutto gli edifici critici tra residenziali e scolastici e dove sarebbe auspicabile una nuova pista ciclabile lunga circa 230 metri. Via Trani e Viale Gramsci con 19 edifici critici e la necessità di ridurre la velocità delle vetture con gli attraversamenti pedonali rialzati ed il rifacimento della pista ciclabile, per arrivare in periferia in via Muzio Scevola e via Marco Antonio in cui sarebbe auspicato il rifacimento della rotatoria con rimodellamento della sede stradale.

Particolare attenzione, poi, dai tecnici è stata posta su viale Puglia, viale Goito e viale Venezia Giulia con una popolazione residente di oltre 1700 persone e ben 76 edifici critici individuati. Qui l’ARPA immagina l’implementazione dell’onda verde semaforica o semafori intelligenti su impianti già esistenti di viale Goito e viale Venezia Giulia ma anche diversi attraversamenti pedonali rialzati per la riduzione della velocità. Viale Nenni e via Togliatti, poi, quasi duemila cittadini esposti e l’ipotesi, tra le tre, di sostituzione del manto stradale con asfalto fonoassorbente per circa un chilometro e quattrocento metri. In viale Istria, nel pressi dell’Ospedale “Bonomo”, poi, l’ipotesi potrebbe esser quella di realizzare una rotatoria all’incrocio con viale Venezia Giulia e corso Cavour ed, infine, via Barletta dove oltre all’asfalto fonoassorbente si ipotizza il rifacimento e prolungamento della pista ciclabile per circa 500 metri.

A queste zone critiche vanno aggiunte anche le zone silenziose con le ipotesi di conservazione ed eventuale risanamento in altre 13 aree della città. Un piano dettagliato e con spunti interessanti, uno studio sul rumore in città che interseca, inevitabilmente anche la viabilità ed il traffico, diverse ipotesi facilmente realizzabili ed altre che devono scontrarsi, purtroppo, con un budget praticamente azzerato rispetto ad intervento di questo genere. Un piano, tuttavia, che potrebbe permettere candidature di singoli progetti a finanziamenti specifici utili ad applicare alcune delle prescrizioni ed ipotesi contenute per una maggiore vivibilità della città stessa.