Provare a pensare al campo, anche se le antenne sono tutte puntate sulla disputa per il passaggio di consegne e l’avvio di una nuova era societaria. È la missione che sul rettangolo verde la Fidelis Andria di Giuseppe Scaringella è chiamata a portare avanti in questo delicato inizio di maggio. La regular season ha già espresso un verdetto: I biancazzurri chiuderanno in quarta piazza alle spalle del Martina, avversario nella semifinale playoff in calendario domenica 11 maggio allo stadio Tursi con l’obbligo di vincere per passare al turno successivo, ma prima c’è da vivere la 34esima giornata di campionato nel domicilio della Palmese. Al Comunale di Palma Campania sarà tempo di far visita a un avversario già salvo e sicuro di non poter competere alla corsa playoff. Dimensione ideale per testare gli schemi in vista di Martina Franca, cercare una vittoria che la Fidelis ha smarrito dal 30 marzo (2-0 sul Costa d’Amalfi) e chiedere risposte a chi sin qui ha trovato meno spazio: è il caso di Graziano e Ferrara in difesa, Likaxhiu e Balba a centrocampo e Sylla e Babaj sulle corsie avanzate. Opzioni percorribili in vista del match con il Martina. Fischio d’inizio alle 15, con diretta dalle 14.45 su Telesveva e telecronaca affidata a Stefano Massaro e Peppino Ernesto.

Ai risultati del campo devono affiancarsi però quelli nelle stanze dei bottoni, dove la Fidelis sta giocando la partita più delicata degli ultimi due anni. Breve reca dei fatti che dovrebbero verificarsi: Giuseppe Di Benedetto sarebbe chiamato a cedere il 65% della Uniti della Fidelis a Pietro Lamorte, che detiene già il 35% della società titolare del 90% dell’Andria. Michele Montuori dovrebbe trasferire il restante 10%. Lamorte ha spiegato martedì in conferenza stampa che in “cinque minuti” sarebbe poi in grado di lasciare l’intero pacchetto societario al gruppo di imprenditori andriesi capeggiato da Luca Vallarella, che dovrebbe diventare il socio di maggioranza del club. La nuova proprietà è disposta ad ereditare anche in forma integrale la debitoria con l’erario e a coprire i costi finali dell’attuale stagione, ma ogni giorno che passa è un ostacolo all’avvio di una nuova era societaria.