Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma dell’associazione “Schierarsi – Andria” composta dai cittadini Anna Terlizzi, Michele D’Amore, Riccardo Suriano e Gregorio D’Azzeo.
«L’ultima significativa azione anti-auto, che risale ormai a 15 anni fa, fu la chiusura di Viale Crispi. Anche all’epoca ci furono un mare di polemiche. Quella chiusura si “portò dietro”, con alcune motivazioni, anche Via Regina Margherita e Corso Cavour. Quindi, nonostante il fatto che l’inquinamento dell’aria è la prima causa di morte prematura in Europa con circa 300 mila morti l’anno, solo ogni 15 anni ad Andria accade qualcosa di significativo al riguardo. Alla luce del fatto che l’aria che respiriamo in città, al netto delle polemiche sulle centraline e sui dati, non è comunque delle migliori, c’è semplicemente da scegliere tra la nostra salute e la nostra storica abitudine andriese di utilizzare quasi sempre l’auto. Certamente non è questa, pur importante, ciclovia che risolverà tutti i problemi di inquinamento della città, ma l’introduzione di questo nuovo elemento nel quadro della mobilità cittadina, coerente con il PUMS, (Piano Urbano di Mobilità Sostenibile) ripropone la necessità di altre azioni, secondo noi in positivo.
Ad esempio, si potrebbe ridurre il costo del biglietto per l’accesso alle “circolari”, come si fece anni addietro e si potrebbe cofinanziare l’acquisto di biciclette, anche questo già fatto anni addietro (ne furono finanziate mille), ma in entrambi i casi ci si scontra con i debiti del nostro comune (quanti danni stiamo subendo per questi debiti) e con una Provincia sonnolenta (basta guardare lo stato delle strade provinciali), che si risveglia solo in periodo elettorale. In verità, anche talune scelte comunali non sembrano molto coerenti con l’attuale qualità dell’aria. Se ad un centinaio di metri dalla ciclovia, su Pendio San Lorenzo, l’Amministrazione comunale autorizza l’insediamento di una struttura per anziani, che ovviamente produrrà ulteriore carico di traffico e necessità di parcheggi, si alimentano le perplessità di chi è contrario alla ciclovia. Tali strutture, certamente utili, non si ritiene che andrebbero realizzate in zone periferiche, anche nell’interesse degli stessi anziani e del loro apparato respiratorio? Nelle zone centrali, invece di incrementare insediamenti che portano altro traffico andrebbe incrementato il numero degli alberi!
E quindi?
A parte i soliti PNRR resta il privato, che può mettere i soldi che il Comune non ha, ovviamente ricavando un giusto compenso. Parliamo dei progetti di finanza. Ne esisteva uno sotto Piazza Umberto I, dove un privato sarebbe stato disposto a costruire due piani interrati di parcheggi custoditi, ma anche a ricostruire la piazza in superficie. Sarebbe stato utile al Centro Storico, ma anche alle attività a cui la ciclovia andrà a sottrarre parcheggi. Ed ancora, più all’esterno, sotto l’ex Mercato Ortofrutticolo, con un altro progetto di finanza, si potrebbero realizzare due piani interrati di parcheggi custoditi anche qui, a servizio delle attività di cui sopra ed anche dei viaggiatori della stazione Andria Nord, facendo magari poi realizzare sopra, a piano stradale, sempre a spese del privato, il contenitore culturale/teatrale di cui si parla.
Esempi di visioni della città del futuro, che riusciamo al momento a condividere con pochi politici, i soliti tre. E senza offesa per questi ultimi, talvolta ci sembra di essere tutti, noi e loro, solo degli inguaribili “sognatori”».