Nell’inquietudine della vita quotidiana, è facile trascurare l’importanza della crescita personale, soprattutto per gli adulti immersi negli impegni lavorativi e familiari. Tuttavia, creare uno spazio dedicato alla condivisione attraverso l’apprendimento può rivelarsi incredibilmente gratificante e arricchente. Ecco perché una serata da trascorrere insieme, presso la scuola degli adulti, è sicuramente un’opportunità straordinaria per coltivare la crescita del sé in un contesto diverso.

Nella sede associata di Andria del CPIA “Gino Strada”, durante una lezione interdisciplinare di inglese e matematica, nella quale si è parlato della ricetta dei panzerotti in lingua inglese e delle unità di misura e proporzioni relative alla stessa, si è passati alla pratica.

Gli studenti hanno impastato e fritto nelle cucine della medesima sede circa 190 panzerotti. Al termine della preparazione c’è stato un piacevole momento di degustazione. Questa attività didattica alternativa ci ha ancora una volta dimostrato quanto la partecipazione all’altrui vita, come realtà essenziale dell’Uomo, già importante nella crescita di ogni giorno, risulta essere ancor di più nell’istruzione degli adulti.

La Scuola è un’opportunità preziosa per favorire l’apprendimento continuo e la crescita della persona, creando un ambiente inclusivo e stimolante per i tanti desiderosi di ampliare le proprie prospettive, connettendosi con l’alterità.

«Sono ogni giorno più fiero e grato di essere, mio malgrado, il dirigente scolastico di una Comunità Educante così bella – ha dichiarato il d.s. Paolo Farina –. Il sapore di questi panzerotti, che ho potuto gustare in prima persona, è indicibilmente enfatizzato se penso a tutto quello che c’è dietro: dalla fatica durata due anni, in particolare della DSGA Mariangela Di Schiena e con lei di tutta la Segreteria, per recuperare delle cucine abbandonate da 30 anni, ai meravigliosi docenti che hanno saputo così bene motivare le loro studentesse e i loro studenti sì da crearne una famiglia più che un gruppo classe. Il plauso più grande va proprio alle nostre “cuoche”: sto pensando di licenziarle (termine che a scuola ha valore positivo!) come alunne per ingaggiarle come esperte del prossimo corso di cucina! Brave, brave, brave! E sempre grazie!».