«Puntuali come i truoni a capodanno, ecco arrivare le polemiche di qualche finto smemorato, parte attiva della vecchia amministrazione, che prova a ripresentarsi in vergine versione. Il Comune di Andria non ha perso nessun finanziamento regionale che sarebbe dovuto servire per comprare l’ex teatro Astra». A spiegarlo è il consigliere comunale di maggioranza Mirko Malcangi che ripercorre la storia recente della struttura dell’ex teatro Astra con la documentazione in possesso degli uffici comunali.

«L’operazione non si è mai conclusa perché i proprietari dello stabile non hanno mai risposto alle richieste del Comune – spiega Mirko Malcangi – È vero che c’era in piedi un finanziamento regionale. È vero che la vecchia amministrazione chiese alla regione 2,5 di €, ma è vero anche che ne sarebbero serviti in totale più del doppio tra ristrutturazione, arredi e altri costi connessi. Dopo la candidatura al finanziamento, Andria era 4a in graduatoria e la dotazione finanziaria messa a disposizione della Regione Puglia per queste operazioni era di quasi 5 milioni di € (Andria ne chiedeva la metà del totale). Forse si sarebbe dovuta intraprendere già nel 2018 un’altra strada: la realizzazione di un nuovo teatro. Cosa promessa nel 2010 e di cui attendiamo ancora gli sviluppi».

«Senza dire che con l’edificazione nel 2011 del residence sempre accanto all’ex Teatro, l’Astra perdeva già all’epoca la sua originaria vocazione: gli spazi di Via Enrico Dandolo venivano soffocati, resi inutilizzabili quali accessi per scarico di costumi e scenografie, con gli standard minimi di sicurezza ridotti all’osso. Tutta l’operazione probabilmente altro non era che fumo negli occhi in vista della successiva campagna elettorale. Quando nel 2018 la passata amministrazione prima e la gestione commissariale dopo, in maniera molto timida, chiesero il finanziamento alla Regione Puglia per l’acquisto dell’ex Teatro Astra, poi si dimenticarono per 2 anni di chiedere una stima ragionata del bene a cui doveva seguire la certificazione di congruità del prezzo da parte dell’Agenzia del Demanio. Tant’è che il 29 Novembre 2019 la Regione Puglia scrive nuovamente al Comune per informarlo che qualora entro 10 giorni non avesse prodotto la certificazione di congruità del prezzo, la candidatura presentata sarebbe stata esclusa. Seguiva il 6 dicembre la delibera con cui la gestione commissariale vincolava l’ex Teatro come bene di notevole interesse storico e sociale per la città, dopo di che il nulla. Chi racconta falsità, si faccia avanti, invece, per chiedere scusa alla Città per le bugie raccontate».