«La Comunità scolastica, rappresentata dalle mamme del 1° Circolo “Oberdan”, chiede ufficialmente le scuse pubbliche dell’ avv. Giovanna Bruno, in veste di primo cittadino andriese e, non meno importante, anch’ella mamma, per le offese ricevute durante un pacifico e contenuto sit-in di protesta, tenutosi in data 26 settembre e svoltosi in piazza Umberto I, relativo alla non condivisione delle scelte arbitrarie poste alla base della proposta sul Dimensionamento scolastico, presentata dalla Amministrazione in regione». Una nota a nome di tutti i genitori del 1° circolo didattico “Oberdan” che scrivono tornando su quanto accaduto due giorni fa a Palazzo di Città.

«La comunità scolastica, in quella sede composta: da genitori, prevalentemente mamme, dalla D.S. Palma Pellegrini e da una componente di docenti che hanno assistito al sit- in, é stata pubblicamente lesa e offesa da epiteti, pronunciati dal primo cittadino, quali “vastase e vaiasse” attribuiti anche a coloro i quali – e sicuramente vi erano tra noi – con il proprio singolo voto, hanno permesso, all’attuale Sindaco, di ricoprire la carica istituzionale della quale oggi é responsabile. A questo si aggiungano la presunzione del Sindaco di voler parlare solo con “chi ha un titolo di studio” e la sua diretta serale in occasione della quale, le manifestanti sono state altresì definite “scomposte” e i cittadini e/o politici del territorio che hanno sostenuto le nostre legittime istanze “prezzemoli”».

«In occasione dell’incontro – non offertoci ma richiesto e poi concesso – erano presenti non meglio identificati personaggi che, non si comprende bene a quale titolo fossero presenti – hanno invitato la rappresentante dei genitori a “pensare a cucinare lo spezzatino il giovedì”. La piazza, che ha ospitato la pacifica manifestazione, è stata, altresì, definita, con accezione dispregiativa, “mercato del pesce”. Eppure non era considerata tale quando, circa 3 anni fa, quella stessa piazza e parte di quelle stesse persone hanno consentito all’attuale primo cittadino di avere la possibilità di attuare sua “rivoluzione”».

«Ultimo ma non meno importante, l’atteggiamento abominevole di totale e ingiustificato distacco e disinteresse rispetto alle esigenze espresse dalla comunità scolastica interessata, da parte degli Assessori e dei consiglieri comunali del quartiere (zona croci-camaggio). Per tutte queste ragioni, per le offese pubbliche, anche di matrice sessista, ci saremmo aspettati, nella giornata odierna, delle spontanee e doverose scuse pubbliche da parte del sindaco e di tutta la amministrazione. Ma un’altra occasione è stata persa».