Ci sarebbe dovuta esser un’accelerazione per il processo sulla tragedia ferroviaria del 12 luglio 2016 sulla tratta Andria – Corato ma è arrivato un altro stop. Ieri e oggi, infatti, erano previste due udienze davanti al collegio giudicante del Tribunale di Trani ma il processo non è mai ripartito. Tutto rinviato al 16 marzo quando saranno ormai trascorsi due mesi dall’ultima udienza svolta e cioè quella del 23 gennaio. Il rinvio si è reso necessario, come nelle precedenti altre circostanze, a causa di problemi di salute. In questo caso si è trattato di uno dei giudici ma è già accaduto anche agli avvocati difensori impegnati nelle fasi difensive. Un nulla di fatto che fa slittare ben cinque udienze già calendarizzate ed, inevitabilmente, anche la sentenza di primo grado. Dopo oltre 3 anni di processo e 100 teste ascoltati resta ancora lontana diversi mesi la parola fine su questo primo capitolo della vicenda giudiziaria che è seguita alla terribile tragedia ferroviaria con 23 vittime ed oltre 50 feriti.

Tra le altre cose il rinvio è arrivato proprio nel giorno in cui a poca distanza dalla Puglia, esattamente in Grecia, si consumava una enorme tragedia molto simile a quella del tratto ferroviario del nord barese. Il treno intercity che si è scontrato frontalmente con un treno merci sulla tratta Atene-Salonicco. Un bilancio parziale che parla di oltre 40 morti e 130 feriti ma ci sono ancora una cinquantina di dispersi. Le analogie con quell’incidente del 2016 però sono molteplici e riguardano per esempio il binario unico ed il blocco telefonico utilizzato, un errore umano nell’invio del via libera su quel binario, la vetustà della rete non aggiornata a standard di sicurezza più moderni. Tra le altre cose la Hellenic Train, che gestisce la tratta, è al 100 per cento controllata da Trenitalia mentre il sistema complessivo sulla rete greca viene lentamente modernizzato.

Corsi e ricorsi da cui purtroppo si impara sempre troppo poco evidentemente. Resta anche la certezza che a pesare ulteriormente su chi ha perso i propri cari in questi terribili incidenti è la lentezza del giudizio. Una giustizia che nel caso della tragedia della Bari Nord attende il primo grado da ormai sette anni e con diversi reati che potrebbero arrivare anche a prescrizione.