Il Cerignola liquida la pratica Fidelis in sette minuti e vola in quarta piazza certificando il proprio campionato praticamente perfetto fin qui. Gli andriesi, invece, sprofondano in ultima posizione superati dal prepotente ritorno del Messina ed ora la scalata verso la salvezza si fa sempre più dura. A preoccupare ancora i gol subiti e la fragilità di una squadra che ha ancora bisogno di diversi interventi sul mercato per provare a dare seriamente una scossa ad una stagione che, altrimenti, rischia di finire peggio di come è cominciato. Ventesimo derby a Cerignola tra i gialloblu ed i biancazzurri mai vittoriosi in terra di capitanata. Dodicesimo successo nella storia per l’Audace. Subito in campo Finizio a destra per la Fidelis che deve fare a meno proprio di Ciotti su quella mattonella di gioco per squalifica. Il 4-2-3-1, molto spregiudicato, di Doudou con Ekuban unica punta ed a suo supporto il trio Pavone-Urso-Bolsius. Per Pazienza, invece, il 3-5-2 con l’assenza di Achik per squalifica e Malcore-D’Andrea in avanti. L’ex Saracco in porta mentre l’altro ex Allegrini in panchina. Oltre 500 i tifosi della Fidelis sugli spalti del “Monterisi” con settore ospiti sold out.

Inizio shock per la Fidelis che su di una azione insistita in avanti perde palla e subisce un contropiede letale confezionato da D’Andrea e finalizzato dal solito Malcore al nono gol stagionale. Il gol manda al tappeto la fragile difesa ospite che subisce immediatamente il raddoppio grazie a Tascone che prima anticipa Vandelli e poi lo batte con un tocco ravvicinato. Proteste Fidelis per una presunta carica ai danni dell’estremo difensore ospite. Il bis di casa è una doccia gelata che la squadra di Doudou ci mette un po’ a metabolizzare. Al 20’ poi piove sul bagnato con l’impatto violentissimo tra Finizio e Pavone con quest’ultimo, dopo diversi minuti a terra, costretto ad uscire e trasportato in Ospedale per accertamenti. In campo ci va Djibril. Ma la reazione Fidelis arriva nella seconda parte di primo tempo e Urso al 25’ riceve palla da destra da Bolsius ma il suo tiro è alto da ottima posizione. La gara si anima e Malcore, dall’altro lato, prova il tiro a giro dal limite per centrare la doppia cifra in campionato, sfera sul fondo. Arrigoni ci prova al volo dai 25 metri, sfera sul fondo. Stesso risultato ma molto più pericoloso il tiro di Bolsius, ben liberato da Ekuban. D’Andrea riceve palla dal limite e ci prova dopo un’altra azione di contrattacco che stava nuovamente per esser letale per la Fidelis, sfera sul fondo. Nei cinque minuti di recupero c’è tempo per il calcio di punizione dal limite di Urso che sfiora il palo complice una evidente deviazione della barriera non vista però dalla terna arbitrale.

Subito in campo Ventola per Doudou al posto di Bolsius abbastanza spento. Ed il primo squillo è subito ospite. Ekuban riceve palla in area, salta Ligi ma calcia sul fondo da ottima posizione allargando troppo il tiro. Davvero poche però le occasioni costruite dalla Fidelis mentre il Cerignola gestisce alla perfezione il pallone. Sugli sviluppi del quarto calcio d’angolo del match per gli ospiti a dieci dal termine Ekuban tocca il pallone ma non riesce ad impensierire Saracco attento. Unici due squilli per un secondo tempo davvero con pochissime emozioni. La capolista Catanzaro ora per la squadra di Pazienza che proverà a dare fastidio anche ai calabresi assoluti dominatori di questo torneo. Derby da dentro o fuori, invece, per la Fidelis che ora dovrà giocare al “Degli Ulivi” contro il Taranto. Silenzio stampa imposto dalla società ed ore di riflessione anche sul futuro di Doudou sulla panchina biancazzurra dopo due successi, tre pari e sei sconfitte.