Riceviamo e pubblichiamo la nota di Cobas-Lp Bat.

«In occasione del sit-in tenutosi il giorno 2 Dicembre 2022 presso il cantiere Pomo di Andria, sede del deposito dei mezzi per la raccolta dei rifiuti e igienizzazione ambientale della stessa città, i rappresentanti dell’Organizzazione Sindacale Cobas del Lavoro Privato hanno avuto modo di apprendere dai lavoratori dell’Ati Sie.co-Gial Plast, oltre che constatare con i loro occhi, le condizioni con cui essi sono costretti ad operare quotidianamente. In particolare:
– lo spiazzale adiacente il cantiere è ricco di numerose pozze ripiene di percolato;
– il pericolo di infortuni si presenta prima ancora che gli addetti entrino in servizio. Infatti,
l’accesso al cantiere avviene dal parcheggio circostante, per mezzo di uno stretto varco
aperto con cesoie al reticolato metallico installato per proteggere il cantiere. Considerato
che i turni di lavoro iniziano alle prime ore del giorno quando l’Alba è ancora lontana e che
non esistono fari ad illuminare l’entrata, l’accesso al cantiere diventa l’attraversamento di
un labirinto irto e buio in cui inciampare è probabile ed eventualmente rovinoso;
– non tutti i lavoratori hanno indumenti da lavoro e Dpi (dispositivi di protezione
individuali) adeguati;
– gli spogliatoi sono allestiti in angusti container e spesso manca l’acqua;
– sia le retribuzioni che le quote destinate al fondo di previdenza integrativa
Previambiente vengono corrisposte con costante ritardo.

Per le ragioni sopra esposte, Cobas-Lp si unisce allo sciopero già proclamato da altre sigle
sindacali autonome per i giorni 5 e 6 Dicembre, con presidio dinanzi ai cancelli del cantiere
Pomo. Inoltre, la scrivente O.S. lancia un appello all’Amministrazione comunale di Andria
affinché si interessi delle condizioni in cui operano gli operatori ecologici e alle negative
conseguenti che questo stato di cose genera sui servizi pubblici offerti ai cittadini.