Rischia di deflagrare la situazione economica del comune di Andria a cui la Corte dei Conti ha chiesto nuovi chiarimenti a cui dare risposta entro il prossimo 15 novembre. E la prima domanda che pone la sezione pugliese potrebbe rappresentare già la dirimente tra la possibile approvazione del piano di rientro pluriennale o il dissesto. Rispetto al piano di rientro presentato nel 2018, infatti, a marzo del 2021 il comune ha approvato una rimodulazione che estendeva da 15 a 20 anni la durata del rientro, spalmando la debitoria. Ma nel dicembre del 2021 il comune approvava una nuova rimodulazione: questo secondo atto del comune non poggia su nessuna disposizione normativa, scrive la corte dei conti che chiede una spiegazione plausibile. Il rischio è che questo errore possa far saltare il banco. Ma non è l’unico: la corte dei conti ribadisce che il piano di riequilibrio deve essere compilato seguendo pedissequamente tutte le indicazioni e che non si possono far mancare alcune voci nelle tabelle predisposte per questi casi. Un lavoraccio da svolgere in poco più di un mese e che graverà sull’ufficio finanziario che in questa stessa fase deve preparare il documento unico di programmazione che il consiglio comunale dovrà approvare entro fine mese tornando a riunirsi dopo quasi tre mesi. Particolare attenzione meriterà, inoltre, la risposta che il comune di Andria darà fornendo la tabella dei contributi ricevuti e che secondo quanto emerso nel corso di alcuni consigli comunali, non sarebbero stati utilizzati esclusivamente per le finalità con cui lo Stato li ha erogati.