Prima della presentazione ufficiale, in programma con una conferenza stampa prevista per i primi giorni di luglio, in casa Fidelis Andria sarà tempo di porre le basi tecniche per la stagione che verrà. L’annata 2022/23 sorgerà sulle ceneri della salvezza ottenuta a metà maggio nello spareggio playout contro la Paganese ma nel segno della discontinuità: a partire da panchina e poltrona di ds, dove dopo i saluti con il tandem Di Leo-Di Bari e con Pasquale Logiudice è stato tempo di insediamento per Mirko Cudini e Sandro Federico. Una coppia che ha in comune due aspetti su tutti: la fame di chi ha fatto tanta gavetta anche nelle categorie dilettantistiche e la ferrea determinazione di chi sa di confrontarsi con una piazza ambiziosa, che sa davvero garantire punti quando è pungolata nel modo giusto.
Per questo i primi giorni dopo gli annunci del nuovo allenatore e del nuovo direttore sportivo, in casa Fidelis è tempo di valutazioni: la base è in quella dozzina di giocatori sotto contratto, da Saracco ad Alcibiade fino a Urso, Casoli, Ciotti, Di Piazza e Tulli. Alcuni di loro costituiranno lo zoccolo duro da cui ripartire, in direzione di un ringiovanimento pianificato dalla società e perseguito dal progetto targato Cudini-Federico. Qualcuno – su tutti Saracco e Urso – ha già riscosso le attenzioni di altri club del mercato di C ma la priorità della società sarà quella di sedersi a tavolino con loro e valutare insieme la volontà di andare avanti. Parallelamente, si sonda il mercato degli under, senza preclusioni per giocatori che si sono distinti nel campionato di Serie D. Patrimonializzare per poi magari rivendere e generare plusvalenze, sopratttutto puntando sui giovani come Cudini e Federico hanno fatto a Campobasso e Teramo, sarà un’altra parola chiave della nuova Fidelis. Complicato al momento invece ipotizzare l’arrivo ad Andria di pedine chiave per l’allenatore nell’esperienza molisana come Dalmazzi, Bontà e Candellori.

Per ultimo ma non ultimo c’è l’aspetto tattico: nelle esperienze di Notaresco e Campobasso Cudini ha dimostrato di saper far rendere al meglio le sue squadre con il 4-3-3. Un atteggiamento tattico diverso dal 3-5-2 visto nella stagione 2021/22 sotto la guida di Panarelli e Ginestra e dal 4-2-3-1 adottato dal duo Di Leo-Di Bari. Il suo Campobasso divertiva e ha saputo ottenere la salvezza senza mai passare dalla zona rossa del campionato. Ripetersi ad Andria, cercando di alzare l’asticella delle ambizioni senza perdere di vista la stella polare della permanenza nella categoria, sarà l’input di partenza da inseguire a partire dal ritiro, il cui start è in programma a metà luglio. Al fischio d’inizio della stagione è logico e lecito attendersi una Fidelis con una pelle diversa.