Sono rilevanti le preoccupazioni della quasi totalità dei genitori degli Istituti di scuola primaria “Oberdan” e “Don Tonino Bello” di Andria sul tema dimensionamento scolastico in città. Una lunga lettera di un comitato spontaneo di genitori, controfirmata dai rappresentanti di tutte le classi delle due scuole, per spiegare sia al Sindaco Giovanna Bruno che all’Assessore all’Istruzione Dora Conversano, le ragioni che hanno  portato ad un secco “no” rispetto al nuovo piano di dimensionamento scolastico approvato dalla Giunta Comunale il 14 ottobre scorso e presentato alla Regione per le successive valutazioni. Un piano, come più volte ribadito anche su queste pagine, che non è piaciuto sostanzialmente a nessuno tra consigli di circolo e sindacati.

«Avremmo auspicato un confronto adeguato, una reale attivazione dei tanti invocati istituti di partecipazione, che avrebbe consentito, da un lato, all’amministrazione comunale di esplicare, in modo più chiaro e lineare, le scelte adottate, dall’altro a noi genitori di esternare le nostre preoccupazioni, in modo da ottenere le tante agognate risposte e rassicurazioni. E’ appena il caso di precisare che non è nostra intenzione entrare nel merito delle scelte politiche sottese all’approvazione del detto piano, né intendiamo far polemica in relazione alle strette tempistiche dei tempi di adozione o in relazione alla legittimità della stessa – scrivono nella lettera – Vero è che, tuttavia, la vostra scelta, con specifico riferimento al piano da attuarsi presso il Circolo Didattico “Oberdan”, desta non poche perplessità in tutti noi genitori, atteso che la stessa, a parere degli scriventi, appare assolutamente irragionevole e non in linea con gli obiettivi fissati dalla Regione Puglia. Dall’esame della documentazione che è stata resa nota dal Dirigente Scolastico con la circolare n. 43/2021, appare evidente che la scelta di distacco del plesso “Don Tonino Bello”, infanzia e primaria, dal 1^ Circolo Didattico non garantirebbe la “continuità e la stabilità del tempo all’organizzazione della rete scolastica e all’offerta formativa”, che costituisce il primario obiettivo fissato dalla nostra Regione, considerato che comporterebbe una notevole alterazione dell’attuale assetto scolastico, anche con riferimento all’organico di diritto e di fatto del corpo docente, compromettendo proprio la continuità didattica. Peraltro, la stessa Regione Puglia, pur invitando le amministrazioni locali a prevedere, per il primo ciclo di istruzione, la costituzione di Istituti Comprensivi, ha espressamente previsto che detta scelta debba essere effettuata “ove ne ricorrano le condizioni”. Ebbene, a nostro parere nel caso del Primo Circolo Didattico di Andria le condizioni non sussisterebbero proprio perché non sarebbe garantita la continuità educativa e didattica, che rappresenta (o dovrebbe rappresentare) il criterio ispiratore della riforma invocata. Inoltre dall’analisi dei dati emerge che l’assetto scolastico, nel caso di costituzione dell’istituto comprensivo, vedrebbe addirittura un aumento del numero degli alunni iscritti, che potrebbe determinare criticità organizzative in relazione al probabile sovraffollamento».

«In ultimo – dicono ancora – ma non certo per importanza, il distacco del plesso “Don Tonino Bello” inevitabilmente andrebbe a stravolgere l’assetto e la storia del nostro Circolo Didattico, disgregando una comunità scolastica che, nonostante la distanza territoriale, nel tempo ha accresciuto in maniera armoniosa la propria qualità progettuale, il tutto con notevole perdita di prestigio per la nostra istituzione scolastica. Ciò che ci rammarica ulteriormente è aver appreso che la posizione di fermo diniego, espressa dal Consiglio di Circolo del nostro Istituto Scolastico nella seduta del 22/09/2021 in relazione al piano così come predisposto, non sia stata affatto presa in considerazione, né sono state fornite le motivazioni superiori da Voi prescelte che giustificherebbero la scelta di procedere, in ogni caso e a tutti i costi, all’approvazione del piano di dimensionamento scolastico. Infatti, ci è stato illustrato che a seguito del distaccamento del plesso “Don Tonino Bello”, l’Istituto Scolastico andrà a rivedere e predisporre una nuova graduatoria interna del personale docente, con la conseguenza che molte insegnati risulterebbero perdenti posto. Ebbene, come può, pertanto, la scelta garantire la continuità scolastica dei nostri bimbi? Non appare superfluo ricordarVi il periodo del tutto surreale che stiamo vivendo e che penalizza maggiormente i minori, costretti a subire le scelte degli adulti. I nostri bambini, così come tutti i piccoli della comunità, hanno già dovuto affrontare e superare le notevoli difficoltà legate alla difficile gestione della quotidianità scolastica durante questo periodo pandemico, hanno appena superato un difficile anno scolastico in bilico tra la DDI e la “presenza in classe”, sempre nell’incertezza che il loro destino dipendesse dall’esito di un ricorso amministrativo proposto dalle diverse organizzazioni di categoria, a fronte di scelte politiche altalenanti adottate dall’amministrazione regionale in ambito scolastico, che hanno non poco segnato questo territorio. In tale contesto, che resta pur sempre emergenziale, appare, pertanto, assolutamente inopportuno adottare decisioni che andrebbero ulteriormente a compromettere la “precaria” stabilità che i nostri bambini stanno lentamente recuperando, solo grazie al lodevole impegno profuso da tutto il corpo docente. Riteniamo, pertanto, sia giunto il momento di fare chiarezza e di dare risposte certe alle nostre domande, onde dissipare dubbi e preoccupazioni; il futuro dei nostri figli che, inevitabilmente, passa anche da una stabilità scolastica ci sta particolarmente a cuore e come genitori vorremmo dar loro quelle “certezze” che al momento ci sfuggono totalmente».

La lunga lettera si conclude con una richiesta di incontro formale al Primo Cittadino ed all’Assessore al ramo per poter discutere di quanto accaduto. Un incontro che al momento, però, non ha ancora una data.