La richiesta dell’accusa è quella di condanna per omicidio volontario con dolo eventuale senza aggravanti. 14 anni ed un mese di carcere quelli richiesti dal pm Lucio Vaira durante l’udienza di questa mattina a Trani, nei confronti di Celestino Troia unico imputato nel processo sulla morte di Gianni Di Vito avvenuta il 19 settembre del 2019 ad Andria dopo una lite stradale per una mancata precedenza. Stamane la requisitoria del pm che ha ricostruito gli accadimenti di quel tardo pomeriggio alla periferia della città ed esattamente in via Puccini. La parola alla difesa ora sarà il 30 settembre prossimo. Subito dopo ci sarà camera di consiglio e sentenza. Troia, attualmente ai domiciliari, si è sempre difeso, durante il dibattimento, ribadendo che non avrebbe mai voluto uccidere ma solo spaventare la vittima. Non di questo avviso l’accusa che anche oggi ha invece chiesto la condanna per omicidio volontario senza però i futili ed abietti motivi.

Diversi allora gli aspetti processuali su cui dovrà basare la sua decisione la corte nei confronti di Celestino Troia. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, infatti, quella sera i due si sarebbero affrontati prima verbalmente rimanendo a bordo delle rispettive auto nei pressi della rotonda di via Corato e successivamente ci sarebbe poi stato lo scontro fisico e l’utilizzo del coltello, un’arma bianca mai rinvenuta ed in possesso di Troia, che ferì mortalmente al cuore Gianni Di Vito. Inutile fu anche la corsa in ospedale poiché l’allora 28enne morì dopo poche ore al “Bonomo”.