Un lungo post su facebook per annunciare di voler lasciare il Movimento 5 Stelle dopo circa 15 anni a seguito delle vicende politiche nazionali che hanno portato alla formazione del nuovo Governo Draghi. E’ il parlamentare andriese On. Giuseppe D’Ambrosio a prendere una decisione sofferta ma, a suo dire, inevitabile. Stessa scelta è quella di non dimettersi per non lasciare Andria senza parlamentari.
«E’ da qualche ora che provo a scrivere questo post, cancellandolo e riscrivendolo diverse volte, perchè è difficile parlare di una intensa, forte e lunga storia d’amore che si interrompe con grande sofferenza, dopo aver tentato in ogni modo di seguire quello che pensavi potesse aiutare a recuperare da un “vicolo cieco” che ormai è diventato purtroppo evidente a tutti. 15 anni della propria vita dedicati ad un’idea, ad un sogno, ad un simbolo, trascurando affetti, disintegrando il proprio lavoro e la propria prospettiva di vita, non si dimenticano con un post e per questo non smetterò mai di ringraziare Beppe, Gianroberto e tutti coloro che in questi anni hanno reso possibile che il sogno di pochi, diventasse la realtà di una intera nazione».
«Ma non posso dimenticare chi sono. Non posso dimenticare che sono il “povero” venuto dalla strada, il “pazzo” che andava ad aprire il gazebo alla Vaccina nel 2007 e da solo non riusciva ad aprirlo… ed ogni mattina doveva aspettare che qualcuno di buon cuore si fermasse per darmi una mano. Lo “spillabirre”, il cameriere, il massaggiatore (offesa per un fisioterapista). Pensavano di offendermi con questi appellativi, quando invece mi ricordavano che, come tantissime persone umili, nella mia vita ho sempre lavorato e non ho mai chiesto nulla a nessuno. Non posso dimenticare che sono stato il candidato sindaco più giovane della storia di Andria, senza alcuna famiglia potente alle spalle, senza denaro, senza interessi, che cercava solo di portare una voce in consiglio comunale, una voce nuova, forte, dirompente: quella di cittadini andriesi mai ascoltati! Non posso dimenticare di essere stato paracadutato nel 2013 in Parlamento, grazie ad un miracolo fatto da un visionario come Beppe Grillo per poi realizzare, con un gruppo meraviglioso, 5 anni di opposizione durissima a tutti coloro che dal 2018 però, ci hanno minato da dentro, cambiandoci e trasformandoci in peggio».
«Non posso dimenticare tutti i sindaci, assessori, consiglieri comunali ed attivisti, conosciuti in questi anni: loro erano, sono e saranno sempre la parte migliore del Movimento 5 Stelle, la speranza per un futuro migliore, persone incredibilmente dedite alle proprie comunità senza alcun interesse economico, rimettendoci spesso con il lavoro e con gli affetti. Vi chiedo scusa e vi prego, non mollate mai!!! Ma non posso e soprattutto non voglio dimenticare il mio territorio, tutti i volti che in questi anni mi hanno accompagnato, mi hanno rivolto tanto affetto che spero di aver ricambiato. A loro rivolgo un abbraccio forte perchè comprendo le difficoltà, il disorientamento, la confusione…ma voglio dirvi che nel limite delle vostre disponibilità e della vostra comprensione, ci sono e ci sarò sempre!».
A proposito di essere! IO SONO ANDRIESE. Non l’ho mai nascosto…anzi, ne sono orgoglioso! In questi anni più volte sono stato attaccato per essere un parlamentare troppo “andriacentrico”, troppo attento alle vicende della mia Andria e degli andriesi. Non ne sono pentito affatto ed anzi, in questi anni, vedendo il baratro nel quale stava precipitando la mia città, ho tentato in ogni modo di esserle sempre più vicino e proprio per questo AMORE verso la mia Andria, dovrete perdonarmi se farò un gesto di incoerenza: avrei voluto dimettermi! Si, lo avrei voluto ma non posso! Non posso lasciare Andria senza il proprio parlamentare nel momento più delicato della sua storia, quando probabilmente si avvicina lo spettro per la prima volta nella sua storia del dissesto economico. Nel momento in cui Andria tocca il fondo non posso lasciarla sola, perchè la pandemia e la crisi economica che ne scaturirà, metteranno a dura prova tutte le attività e le famiglie andriesi. Grazie agli andriesi sono in Parlamento, addirittura nel 2018 come il pugliese più suffragato di tutti.
Sento una responsabilità. Sento il peso dei tanti volti di andriesi che non possono essere egoisticamente abbandonati».
«No! So che sarò giustamente criticato per questo, ma è il prezzo che accetto di pagare per cercare di restituire qualcosa agli andriesi che in questi anni mi hanno dato tanto.
Nell’incontro di ieri con il Sindaco di Andria, Giovanna Bruno, è venuta fuori una situazione comunale disperata, ed al Sindaco ho detto che per questo sono disponibile ad aiutarla in ogni modo poichè DEVO aiutare gli andriesi. Questo, a scanso di fraintendimenti, non significa essere con una parte politica ma essere con chi quella istituzione rappresenta, senza entrare in maggioranze o alleanze incomprensibili, perchè gli andriesi hanno votato il centrosinistra ed è giusto che ad Andria loro governino e tutti gli altri facciano opposizione.
Ovviamente continuerò ad essere a disposizione di chi, nel territorio della nostra provincia, riterrà che io possa essere utile a difesa delle sacrosante istanze dei cittadini. Sicuramente ho dimenticato tantissime cose, tantissime storie soprattutto locali da dove tutto è nato, a partire da Doriana, diventata prima consigliera comunale ad Andria dopo la splendida avventura insieme del 2010, per finire a Nunzia, l’ultima arrivata in consiglio comunale, ma 15 anni sono tanti da condensare in un post ed allora mi perdonerete se, con la tristezza nel cuore, vi saluto e vi dico di non mollare, di credere nei vostri sogni, perchè se il figlio di un netturbino e di una casalinga, che vivevano e vivono ancora in casa popolare, può avere l’onore di diventare un rappresentante dei cittadini nelle più alte istituzioni italiane, anche voi potete farlo. Dovete farlo!».