«Preoccupa seriamente la pericolosa avanzata della fitopatia causata dal batterio della Xylella Fastidiosa giunta ufficialmente ad interessare il Comune di Monopoli con 59 piante segnalate di cui una addirittura all’interno della zona considerata indenne. Un serio pericolo – scrive il dott. Benedetto Miscioscia, coordinatore di FareAmbiente Puglia – che sta creando un grande problema per la salvaguardia della nostra preziosa biodiversità rappresentata dalle circa 50 varietà di olive censite ufficialmente nella nostra regione. Un patrimonio che rischia di essere cancellato per la mancata capacità manifestata fino ad oggi di contenere la diffusione anche per la mancata e severa determinazione di mettere in campo misure preventive adeguate ed urgenti a contenere lo sviluppo del principale vettore del batterio, ossia il Philaenus Spumarius meglio conosciuto come “sputacchina”.

La Puglia dalla millenaria tradizione olivicola non può e non deve permettere di vedersi cancellata la propria storia colturale e culturale sperando di risolvere il problema sostituendo le tradizionali varietà di olive diffuse lungo i suoi 450 km. con la “Leccino” o la Fs17 meglio definita come Favolosa, varietà peraltro non autoctone. Per queste ragioni, come movimento ambientalista riteniamo che la Regione debba mettere finalmente in campo tutte le misure straordinarie emergenziali per snellire, semplificando, la tempistica delle procedure degli abbattimenti per evitare quello che, purtroppo, è accaduto nel Salento, oltre a programmare e finanziare incentivi per gli agricoltori, proprietari dei terreni in genere e gli stessi Enti Pubblici (finanziando il taglio dell’erba infestante lungo i cigli stradali ad esempio) ad adoperarsi nei periodi di maggiore presenza della sputacchina, principale responsabile della diffusione del batterio, a contenere la presenza di erba spontanea che rappresenta il naturale substrato sul quale si sviluppa, anche con controlli sul territorio. Ci troviamo di fronte ad una una vera e propria emergenza fito-sanitaria e come tale devono essere adottati provvedimenti straordinari ed urgenti. La Puglia non può e non deve più permettersi di ripetere i gravi errori commessi nel Salento. L’olivicoltura pugliese va assolutamente tutelata e salvaguardata non solo per preservare la propria ultra-millenaria biodiversità dal grande valore ambientale, storico e colturale ma anche dal punto di vista economico e occupazionale che vede i territori più olivetati della Città Metropolitana e della Provincia di Barletta-Andria-Trani tra i principali protagonisti della produzione olivicola ed olearia non solo regionale ma anche e soprattutto nazionale».