«La perdita di commesse e la conseguente riduzione dell’orario di lavoro nulla hanno a che vedere con l’emergenza sanitaria del Covid-19, quindi non si capisce bene il motivo per il quale la società Andria Multiservice dal 1° ottobre chieda altri ammortizzatori sociali all’Inps. Le ragioni stanno, invece, nelle sforbiciate che si stanno abbattendo su lavoro e servizi». Così la segretaria generale della Filcams Cgil Bat, Tina Prasti spiega la decisione da parte dei lavoratori della municipalizzata di protestare davanti al Comune di Andria.

La decisione della società era già contenuta all’interno di una nota del 7 settembre in cui si rendeva nota la proroga di 9 settimane del ricorso al Fis, il fondo integrativo salariale, con la riduzione o la sospensione dell’orario di lavoro per circa 92 lavoratori della stessa società, 83 di questi con qualifica di operaio. Per questa ragione i dipendenti erano in stato d’agitazione e di fronte ad una mancanza di soluzioni alla vicenda, la Filcams ha deciso di andare alla mobilitazione in quanto, per la segretaria generale Prasti, in questo caso «siamo di fronte ad un utilizzo improprio dell’ammortizzatore sociale. L’emergenza sanitaria forse può fare venire meno la necessità di fare manutenzione a strade, marciapiedi e pubblica illuminazione? O può fare ridurre il servizio di pulizia di uffici pubblici? Semmai dovrebbe essere il contrario!».

La Filcams Cgil Bat per fare sentire le proprie ragioni e quelle dei lavoratori della municipalizzata organizza un sit-in di protesta davanti alla sede del Comune di Andria per domani, 2 ottobre, a partire dalle ore 16.30.