Un danno stimato in 4 miliardi di euro, migliaia di posti di lavoro in fumo, un settore messo in ginocchio che rischia di non risollevarsi più. Con la chiusura delle loro attività imposta dal Governo i gestori di discoteche e locali da ballo sono i primi a pagare la nuova impennata di contagi da coronavirus in Italia. L’Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da ballo e di spettacolo sta già valutando un ricorso d’urgenza al Tar. Non solo non ci sentiamo responsabili di quanto sta accadendo, dicono, ma non ci sono casi di contagi certificati avvenuti all’interno di discoteche.

Sul piede di guerra i titolari dei locali pugliesi più in voga del momento e che in particolare nel periodo estivo esaltano il divertimento di migliaia di giovani. Il danno è rilevante se si tiene conto dei magazzini pieni di alcolici già ordinati e degli appuntamenti con ospiti di prestigio che inevitabilmente salteranno. Per l’amministratore unico del Praja di Gallipoli il costo della chiusura voluta dal governo si aggira tra i 500 e i 600 mila euro. Senza contare, aggiunge, che i nostri dipendenti non riusciranno a raggiungere le giornate necessarie per avere la disoccupazione. Ci sono poi i paradossi su cui nessuno vuole riflettere, sottolinea Roberto Maggialetti, patron del DF, l’ex Divine Follie di Bisceglie.

Chiudono le discoteche, spiega, ossia gli unici “contenitori” dove poter, seriamente, organizzare un divertimento controllato, grazie alla misurazione della temperatura, all’elenco dei fruitori che frequentano i locali, al rispetto dell’obbligo delle mascherine e al numero di clienti che possono accedere contingentati. Da oggi, invece, – prosegue Maggialetti – ci ritroveremo con migliaia di giovani che si riverseranno sulle spiagge, in feste abusive, nelle piazze, e molti più ragazzi che andranno all’estero pur di trovare il divertimento sperato. Come se altrove non esistesse il pericolo di contagi. Il dramma, riferisce nel suo sfogo su Facebook l’imprenditore molfettese, è anche e soprattutto di migliaia di persone che hanno perso un posto di lavoro che avevano riconquistato appena un mese fa. Il Governo ha promesso di aiutare le aziende del settore colpite dal nuovo lockdown. Una chiusura, scrive il Governatore Michele Emiliano, che provocherà danni economici rilevantissimi.

La Regione ha per questo motivo richiesto che parta immediatamente da Roma un provvedimento riparatorio a sostegno delle imprese, dei lavoratori e degli artisti di settore.