angolo via bari con via genova«Il nostro Assessore alla pubblica sicurezza, con il corpo dei Vigili Urbani, nel tentativo di portare disciplina veicolare, mostra tutta la sua dedizione: centinaia, anzi migliaia le multe ai trasgressori del codice della strada. Certo non si può che essere d’accordo. Ci sta bene l’aforisma “Bene , Bravo, Bis”. Solo che negli ultimi tempi la dedizione nell’applicare il regolamento del codice della strada è diventata incredibilmente zelante, quasi parossistica, tanto da contestarmi, due giorni fa, l’infrazione dell’art. 158/1-f, cioè “sostava in prossimità di intersezione”». E’ una nota giunta con foto alla nostra redazione da parte di Pasquale Colasuonno, già consigliere comunale, che allega diverse foto per un episodio accaduto negli scorsi giorni.

«Area di intersezione: parte della intersezione a raso, nella quale si intersecano due o più correnti di traffico – spiega ancora Colasuonno – In altre parole l’auto era parcheggiata a meno di 5 metri dall’incrocio, per questo motivo: multa! E allora si dirà: dov’è il problema? Il problema sta nel fatto che invece i parcheggi a pagamento, ossia le strisce blu, arrivano eccome “in prossimità d’intersezione”, senza fermarsi prima dei famigerati 5 metri dall’incrocio. Si citano a mo d’esempio: via Bari, via Principe Amedeo, via Vespucci, via Torino, via Firenze così via».

«Sembra quasi che la regola dei 5 metri – continua Colasuonno – valga a seconda che ci sia da prendere soldi dai cittadini: quando bisogna fare cassa con le multe vale, invece non vale quando c’è da fare cassa coi parcheggi. Insomma basta fare cassa. Scrivo queste righe senza polemica, per spirito costruttivo, non vorrei che poi ci si ritrovasse sommersi da centinaia di ricorsi, Chiedo quindi: quale pensiero ha portato a far sì che la regola dei 5 metri a volte valga e a volte no?».