Non ci sono altri mezzi ordinari per riequilibrare il bilancio, sì al piano di rientro.

È la esplicita frase attribuita al sindaco di Andria ma che non trova unanime conferma da parte di chi era presente, all’altrettanto esplicita e reiterata domanda del consigliere Marmo sulla prossima adesione al piano di rientro, il cosiddetto pre-dissesto, che, come ha proposto più volte il gruppo di Forza Italia, il Comune di Andria dovrà chiedere dopo aver votato l’assestamento generale di bilancio e salvaguardia degli equilibri che, stando alle dichiarazioni dell’assessore al ramo Lullo, dovrebbe attestare uno squilibrio di poco più di undici milioni di euro.

È quando di più significativo trapela dalla riunione fiume che dalla prima mattina di ieri e fino a sera ha impegnato la maggioranza di centrodestra in vista del consiglio comunale convocato per ieri ed andato deserto con le sole presenze, oltre a quella del presidente Fisfola, dei consiglieri Vurchio del PD, Di Pilato e marmo di forza italia. La seconda convocazione è prevista per oggi e sarà validamente aperta con un numero di presenti almeno uguale a tredici.

Ma per deliberare l’assestamento di bilancio serviranno almeno diciassette voti della maggioranza. È per questo che le trattative sui prossimi passi da compiere si sono fatte serrate nella giornata di ieri: Forza Italia preme perchè alla delibera di assestamento sia affiancata la delibera sul cosiddetto predissesto: cioè che nello stesso consiglio comunale sia riconosciuto lo squilibrio da 11 milioni e si dia mandato agli uffici di predisporre il piano di rientro che la corte dei conti dovrà approvare o restituire con le modifiche che riterrà opportune.

Passaggi che non potranno essere messi nero su bianco, come vuole Forza Italia, nel consiglio di oggi. Allora o si andrà a fiducia, oppure si deciderà di rinviare la discussione sul punto alla prossima convocazione che potrà arrivare presumibilmente a fine agosto. Con le assenze già previste per oggi dei consiglieri Di Vincenzo e Sgaramella, i voti contrari che presumibilmente arriveranno dal consigliere Fucci e da Laura di Pilato, dando per scontata l’adesione compatta dei giorginiani e del consigliere Lorusso, paradossalmente a far da ago della bilancia sarà l’ex colonnello di Giorgino Nespoli, che rientra in consiglio dopo le per nulla celate tensioni con il sindaco.

E Nespoli proporrà con tutta probabilità il rinvio della discussione sul punto relativo il bilancio a fine agosto per ottenere una chiara adesione al piano di rientro che vuole nero su bianco. Un capitolo a parte lo merita invece la posizione del consigliere Fucci che ritiene che gli undici milioni indicati dal nuovo assessore Lullo siano solo una parte della debitoria cui è esposto il Comune di Andria e teme che alla proposta di piano di rientro del Comune la Corte dei Conti possa rispondere dichiarando il dissesto dell’Ente. Fucci propone numeri che complessivamente portano a sessanta milioni la debitoria del Comune e chiede le dimissioni di Giorgino quale responsabile dello stato delle cose.