Una risposta al degrado c’è e ci sono cittadini, volontari e associazioni che vogliono dare il loro contributo: è questo il messaggio che le associazioni riunite in Ret’Attiva ormai da oltre due anni lanciano alla città di Andria. Un patto rinnovato dopo il weekend di formazione, tenutosi nei giorni scorsi presso la casa di spiritualità Giovanni Paolo II, con il Presidente nazionale del Mo.Vi. Gianluca Cantisani e il segretario nazionale Giorgio Volpe, con cui oltre 30 tra referenti di associazioni (Camminare insieme, Club d’argento, Una famiglia in più, Croce Rossa italiana, Mobilab, Centro Orientamento Don Bosco, Gruppo C.O.N., La Porta blu, Pro Loco, Officina San Domenico, Yoga per tutti, Filomondo, A.Ge., Centro Orme onlus, Artisti andriesi) e cittadini hanno discusso ed elaborato progetti per dare vita a nuove pratiche di cittadinanza attiva e condivisa.

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Cinque i gruppi di lavoro su temi fondamentali per far ripartire la città, che sembra “addormentata” in una fase di stallo educativo e sociale:

1. Senso Civico: rispetto per l’ambiente, cura e rispetto del territorio;
2. Economia solidale: biodiversità, mercati solidali, agricoltura sociale;
3. Beni comuni: ripensare i territori, rigenerare aree dismesse, usare e valorizzare aree comuni;
4. Salute pubblica: la prevenzione per il benessere;
5. Giustizia sociale: solidarietà e welfare di comunità.

Ciascun gruppo ha sviluppato una serie di ipotesi/scenari in cui ha immaginato il proprio territorio a breve/medio termine, rispondendo alle domande: “come vorremmo cambiare noi, le nostre organizzazioni, come vorremmo cambiare Andria?”.

L’obiettivo è quello di diventare “tessitori di identità”, di dare una speranza concreta e un punto di riferimento per una città senza “periferie”, una città trasversale in cui ci si riappropri dei luoghi comuni per generare bellezza. Per raggiungere questo ambizioso bersaglio, sono state programmate attività per le prossime settimane, tra cui una serie di passeggiate per la città col doppio scopo di riscoprire alcuni luoghi e ripulirli dall’immondizia, per dare un segnale concreto a giovani e meno giovani.

Inoltre ripartirà la ricerca di beni comuni di pertinenza comunale in cui ospitare una “Casa delle associazioni” e dare vita a laboratori e cantieri di cittadinanza, che possano offrire trasversalmente un’occasione di aggregazione e di educazione alla bellezza e al senso civico per incidere sul cambiamento della città.

Alla crisi strutturale di Andria, Ret’Attiva ha risposto con una “visione”: quella di una società tutta solidale, in cui si moltiplichino le persone attive per il bene comune.