Partiamo dalla cronaca: attorno alle ore 15 di ieri pomeriggio, lunedì, sulla pagina Facebook degli organizzatori del “Battiti Live”, appare il manifesto ufficiale della manifestazione con tanto di copertina ed elenco delle tappe del tour musicale tra Puglia e Basilicata. Da quel manifesto era scomparsa la città di Andria in favore della Città di Ostuni, in bilico sino all’ultimo per una tappa del tour. La notizia rimbalza subito sul web ed anche sul nostro giornale on-line con moltissimi commenti negativi e polemiche enormi. Due ore dopo, circa, l’organizzazione decide di rimuovere quel manifesto e quella copertina dalla pagina social e di pubblicare un manifesto neutro senza indicazione delle tappe in cui si svolgerà il tour. Solo alle 22 di ieri sera, infine, un commento ufficiale degli organizzatori per confermare la tappa di Andria ed escludere quella di Ostuni.

manifesto battiti live

manifesto battiti liveIn circa otto ore, insomma, è accaduto un po’ di tutto con telefonate piccate, commenti social e qualche inutile articolo web da censurare. Gli organizzatori hanno semplicemente bollato il dietrofront come un “errore di comunicazione”, un errore che ci può tranquillamente essere ma che naturalmente appare piuttosto grave soprattutto se si pensa l’interesse che ha suscitato questo concerto sui territori e considerato che proprio questo evento sarà, per Andria, il punto clou di un’estate piuttosto magra in termini di appuntamenti. Ma aldilà dell’errore restano ancora due nodi da sciogliere che restano tutti in piedi vista anche la necessità di oltre otto ore per confermare nuovamente la tappa di Andria: il primo è la location che resta un’incognita. Gli organizzatori premono per Piazza Vittorio Emanuele, forze dell’ordine e vigili del fuoco chiedono Largo Appiani. Una problematica importante che, tuttavia, giovedì prossimo vedrà la commissione tecnica riunirsi per dare un definitivo via libera o meno. Secondo problema è quello economico. Un problema che, in realtà, sembra esser praticamente risolto con una differenza tra domanda ed offerta ormai limata a poche migliaia di euro. Una cordata di imprenditori, infatti, assicurerà il corrispettivo richiesto. Il dietrofront dovrebbe essere definitivo ma restano un po’ di dubbi e le immancabili polemiche di cui probabilmente si sarebbe potuto fare decisamente a meno.