Si apre con un piccolo “giallo”, la settimana successiva al discusso consiglio comunale di venerdì 17 febbraio. Questa mattina la Presidente del Consiglio Laura Di Pilato aveva convocato una conferenza stampa poi annullata qualche minuto prima dello svolgimento. La stessa Di Pilato ha voluto precisare la situazione attraverso una nota.

«A seguito di una discussione interna alla maggioranza, che sarà oggetto di un imminente incontro interno alla stessa, la conferenza prevista stamane è stata annullata – afferma la Di Pilato. Ritengo doveroso, però, intervenire per stigmatizzare ciò che è accaduto in consiglio comunale venerdì. Non userò tatticismi politici, non è nel mio stile parlare il politichese. Il consiglio comunale di venerdì è stato il risultato di una politica sbagliata fatta di personalismi che mettono da parte i bisogni dei cittadini. Non ammetto offese in genere, men che meno sui social perché evitano i confronti diretti. Non ammetto le offese ad una donna che esprime le proprie idee, non ammetto similitudini con Giordano Bruno e non ammetto che, ad oggi, si parli di “inquisizione”. Non ammetto che non ci siano state delle scuse. La conferenza odierna avrebbe voluto richiamare all’ordine tutti i consiglieri comunali: dietro la nostra faccia ci sono i cittadini andriesi e noi, in qualità di amministratori di questa città, abbiamo il compito di dar voce ai loro problemi e risolverli e non crearli con comportamenti beceri, infantili e adolescenziali. La gente è stanca delle prediche, ha bisogno di esempi, e fino ad ora non abbiamo dato un bell’esempio. Nessuno si senta esente da tutto ciò, è complice degli errori quanto gli altri. Non ammetto che si dica che la città è silente (in riferimento alle osservazioni della consigliera comunale, l’avv.to Giovanna Bruno – “Progetto Andria”) perché i provvedimenti amministrativi sono in essere; molti sono al vaglio di approfondimenti e di studi inevitabili come anche di scontri che, però, devono essere costruttivi e non distruttivi. Mi dispiace dell’attacco gratuito all’avv.to Di Vincenzo: ove avesse garantito il numero legale, a nessuno è consentito utilizzare esternazioni che offendono la persona e che non hanno a che fare con la vera politica – conclude la Presidente del Consiglio Comunale».