Operazioni di marketing per riacquisire clienti persi con anche droga in omaggio in alcuni casi, movimento d’affari da circa 3mila euro al giorno ed una organizzazione non rivelatasi propriamente un gruppo criminale ma pronta ad interagire per soddisfare le esigenze dei clienti.

È stato scoperto ad Andria un vero e proprio bazar della droga che aveva monopolizzato lo spaccio nel centro storico andriese e per il quale sono finiti in manette in dieci, tutti andriesi, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Per un’altra ventina, invece, proseguono le indagini e potranno scattare nuovi provvedimenti soprattutto per favoreggiamento.

L’attività investigativa svolta dagli uomini del Commissariato di P.S. di Andria, ha avuto avvio nell’agosto del 2014 quando vi fu una rapina a mano armata ai danni di un colorificio di Andria che portò all’arresto degli autori. Da quegli arresti l’ampliamento delle indagini che hanno permesso di notare il fiorente mercato sviluppatosi nella zona di Largo Grotte nel pieno del centro storico di Andria. Numerosi pedinamenti, segnalazioni, perquisizioni hanno permesso agli uomini della polizia di accertare oltre un centinaio di episodi di cessione di droga avvenuti sia tramite contatti telefonici che diretti. Per indicare la qualità di droga da smerciare veniva utilizzato un linguaggio criptato che partiva da famosi liquori. Ed allora la cocaina diveniva Bayles e l’eroina “Montenegro”. La sostanza stupefacente giungeva ad Andria in particolare da Palo del Colle o più in generale dal barese. Proprio a Palo vi è stato anche un ingente sequestro di oltre un chilo di marijuana.

Le tre squadre accertate di rivendita di sostanza stupefacente rifornivano non solo acquirenti di Andria ma anche provenienti da tutto l’hinterland barese ed anche dalla Lucania. Alla fine è stato recuperato un quantitativo di droga pari a circa due chili tra cui 800 grammi di cocaina. Dall’indagine è emerso come gli spacciatori utilizzassero vere e proprie azioni di marketing per trattenere i tossicodipendenti. Notata l’assenza di un acquirente per lungo tempo, infatti, era lo stesso spacciatore a contattarlo per pubblicizzare la qualità del prodotto arrivando sino ad offrirgli droga gratis pur di non farlo uscire dal giro. Dei dieci arrestati cinque sono stati condotti in carcere mentre per altri cinque sono scattati i “domiciliari”.

I nomi degli arrestati: Nicola Inchingolo ’93, Tommaso Di Palma ’82, Nicola Bonadie ’71, Roberto Fonso ’91, Francesco Gentile ’91. Mentre sono stati sottoposti agli arresti domiciliari: Maura Troia ’93, Adolfo Leo ’72, Sabino Pistillo ’92, Berardino Leonetti ’53 e M.D. di Bari ’91.