A spasso nel Parco dell’Alta Murgia per raccogliere tartufi con tesserini falsi. E’ la scoperta fatta dal Corpo Forestale dello Stato nel territorio murgiano con particolare attenzione al Bosco di Finizio proprio in territorio di Andria. Tre i soggetti, tra cui due andriesi, deferiti alla Magistratura di Bari e che dovranno rispondere dei reati di contraffazione e falsificazione documenti, falso ideologico e materiale mentre diversi tesserini sono finiti sotto sequestro dopo l’accertamento che timbri, firme e numerazioni non corrispondevano.

Le indagini, condotte dal personale del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Corpo Forestale dello Stato, sono durate mesi ed i militari attenzionavano in particolare alcuni tesserini di idoneità alla raccolta del tartufo, utilizzati proprio da soggetti dediti al prelievo del pregiato tubero all’interno dei boschi del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. I militari hanno appurato che i tesserini presentavano anomalie tutte confermate dai successivi controlli amministrativi eseguiti anche in maniera incrociata, presso le autorità preposte al rilascio degli stessi. Di qui è partita un’accurata indagine grazie alla quale si è scoperta l’intera contraffazione, tutta finalizzata alla falsificazione dei tesserini e posta in essere in maniera fraudolenta, non solo per evitare i controlli in campo mostrando agli accertatori un titolo apparentemente idoneo, ma altresì al fine di trarne diretto vantaggio attraverso il mancato pagamento di oneri e tasse e per evitare le sedute di esame necessarie a norma di legge, per l’ottenimento del titolo abilitante.

Un’indagine che ha visto la fattiva collaborazione del servizio tecnico e amministrativo dell’Ente Parco da dove sono giunte le prime segnalazioni per gli inquirenti. Per il Coordinatore del CTA Commissario Capo Giuliano Palomba «la sinergia in essere tra le due amministrazioni ha permesso di scardinare un fenomeno che rischiava di danneggiare una risorsa del territorio e soprattutto quei raccoglitori rispettosi delle regole».