Un episodio di intolleranza denunciato oggi da Don Geremia Acri, responsabile di Casa Accoglienza “Santa Maria Goretti” ed accaduto nei confronti di un volontario della stessa struttura di via Quarti. Questi i fatti raccontati:

«L’accaduto si è verificato nei pressi di Piazza Ruggiero VII ad Andria, nei giorni scorsi – spiega Don Geremia – Mentre il volontario dava indicazioni stradali ad un ragazzo di colore, si avvicina un uomo andriese, che prima aggredisce fisicamente entrambi e successivamente urla improperi di ogni tipo nei loro confronti. Il ragazzo di colore e il volontario impauriti si allontanano. L’uomo andriese li insegue e individuato il portone di casa del volontario, inizia con calci e pugni un’azione di sfondamento. Il volontario è stato costretto, per la sua incolumità, a chiamare le forze dell’ordine, che prontamente sono intervenute. L’uomo andriese all’arrivo delle forze dell’ordine, incurante dell’accaduto, ha continuato a sbeffeggiare il volontario con frasi ingiuriose e provocanti. Un episodio spiacevole, che non macchia assolutamente di razzismo la nostra città di Andria, da sempre solidale e accogliente con tutti. Ma ci sembra doveroso sottolineare la gravità dell’accaduto per non sfociare in un escalation di violenza e odio nei confronti, non solo del diverso, ma anche di chi opera quotidianamente in favore dei più deboli e delle tante e diverse povertà».

«Unitamente a tutti i volontari, vere colonne portanti di Casa Accoglienza – spiega Don Geremia – oltre alla solidarietà e vicinanza al volontario aggredito, lanciamo un accorato appello alle persone di buona volontà: abbattiamo il muro dell’ignoranza e della di carenza di cultura perché sono il terreno fertile e favorevole per far germogliare e crescere le paure e le paure partoriscono: pregiudizi e inimicizie, ostilità e astio, guerre e conflitti, indifferenza e odio, e convincono che occorre sempre diffidare e difendersi dall’Altro ricorrendo ad una irragionevole violenza. Di certo non saranno le intimidazioni intolleranti o razziste, di qualche prepotente e gradasso, a frenare la nostra azione di carità e solidale per la tutela di ogni uomo e donna, che bussa alle nostre porte. Ora è il tempo di riflettere seriamente sulle modalità con cui, istituzioni e persone, affrontano i problemi relativi alle povertà, ai migranti ecc… e smetterla di fare propaganda politica con frasi e slogan da villani».