Una fiorente attività di spaccio nel centro storico di Andria, messa in piedi da una famiglia che si avvaleva anche della collaborazione di ragazzi minorenni e che fruttava non meno di 3mila euro al giorno con circa 100 cessioni quotidiane. E’ il risultato dell’operazione “Balzo” dei carabinieri della stazione di Andria che ha smantellato un gruppo dedito allo smercio di sostanze stupefacenti in particolare hashish, marijuana e cocaina che avveniva nel centro storico. Il quartier generale della fiorente attività si trovava in via Suor Caterina del Balzo. L’indagine, che ha portato alle sei misure cautelari di oggi, è partita a giugno del 2024 quando in un contatore del gas metano nella stessa via fu rinvenuta della droga immediatamente sequestrata. Stessa scena a distanza di sei mesi e cioè a dicembre dello stesso anno. Dalle richieste di aiuto dei cittadini e dalle evidenze investigative è partita poi la vera e propria indagine che ha permesso in tre mesi, ad inizio 2025, di ricostruire la fiorente attività di spaccio messa in piedi da un unico nucleo familiare in cui due fratelli di 20 e 22 anni ricoprivano il ruolo di coordinatori e referenti in collaborazione con il padre 44enne ed un terzo fratello minorenne di 17 anni.
L’attività di indagine è stata eseguita con un costante video monitoraggio grazie all’installazione di telecamere posizionate proprio su via Suor Caterina del Balzo e focalizzate in modo particolare sull’abitazione dei principali indagati. A questo si è aggiunto il monitoraggio dei veicoli, il pedinamento, alcune perquisizioni e controlli. Alla fine nel complesso le misure cautelari disposte dal Tribunale di Trani e richieste dalla Procura, sono sei (tutti tra i 19 ed i 44 anni) e c’è il coinvolgimento accertato di almeno 4 minorenni che avevano il compito, spesso, di consegnare la droga in varie zone del centro storico andriese grazie anche all’utilizzo di bici elettriche messe a disposizione dai coordinatori del gruppo. Rinvenute anche numerose schede sim intestate fittiziamente a cittadini extracomunitari oltre all’utilizzo di un’abitazione, in cui c’era un altro soggetto, adoperata per custodire importanti quantità di droga.
Uno dei due fratelli coinvolti, il 20enne, dovrà rispondere anche di evasione perchè era già ai domiciliari ma effettuava personalmente alcune cessioni di droga uscendo di casa. Nel corso delle indagini sono state anche contestati numerosi illeciti amministrativi a vari acquirenti della sostanza stupefacente mentre sono stati anche rinvenuti diversi barattoli calamitati nascosti all’interno di canali di scolo delle acque e che servivano per ostacolare la riconducibilità della droga detenuta dal gruppo.