L’Intergruppo consiliare di Andria interviene sulla tragica morte del giovane rider di Andria con un documento che va oltre il cordoglio e presenta alcune proposte operative. I consiglieri comunali Michele Coratella, Vincenzo Coratella, Gianluca Grumo e Michele Di Lorenzo chiedono, infatti, azioni immediate per tutelare i lavoratori delle piattaforme digitali.
«Finite le passerelle, è tempo di mettersi al lavoro. La tragica morte del giovane rider di Andria impone una riflessione profonda e non più rinviabile sulla sicurezza delle nostre strade e sulle condizioni in cui si svolge il lavoro tramite piattaforme digitali», esordisce l’Intergruppo.
La posizione dei consiglieri è netta nel definire la natura del problema: «Non si tratta di un semplice incidente stradale. Si tratta di un grido d’allarme che coinvolge l’intero sistema di tutele per una categoria di lavoratori sempre più numerosa e invisibile». L’intergruppo sottolinea come il caso abbia attirato l’attenzione nazionale: «Il clamore mediatico nazionale dimostra che l’Italia è pronta a interrogarsi, ma ora servono risposte».
Le proposte si basano sulla recente Circolare n. 9 del Ministero del Lavoro che chiarisce l’inquadramento contrattuale dei rider e riconosce tutele minime anche nei casi di lavoro autonomo, come il compenso orario minimo, la copertura assicurativa obbligatoria e l’indennità integrativa. L’Intergruppo presenta quattro proposte operative specifiche. Prima di tutto, l’istituzione di un tavolo permanente di concertazione tra sindacati, associazioni datoriali, enti locali e realtà del terzo settore, con sede iniziale ad Andria, città simbolo di questa mobilitazione.
Secondo punto: l’applicazione immediata delle tutele previste dalla normativa vigente, anche nei casi di collaborazione autonoma, come indicato dagli articoli 47-bis e seguenti del decreto legislativo 81/2015. Terza proposta: il monitoraggio civico e istituzionale delle condizioni di lavoro dei rider, con report semestrali e coinvolgimento diretto delle associazioni di mobilità sostenibile. Infine, il sostegno economico e psicologico alle famiglie colpite da incidenti sul lavoro, attraverso fondi comunali e regionali dedicati.
«Da Andria deve partire una protesta che è proposta», dichiarano i consiglieri. «La mobilitazione spontanea nata ad Andria non è solo dolore: è proposta, è visione, è volontà di costruire un modello replicabile in tutta Italia». L’Intergruppo conclude con un impegno concreto: «L’intergruppo si impegna a portare questa voce nei luoghi decisionali, affinché nessun giovane debba più rischiare la vita per un lavoro che può e deve essere sicuro. Ci si rimbocchi le maniche. Il tempo della retorica è finito. È ora di agire».