Mentre si attende probabilmente in giornata la pronuncia del Consiglio di Stato sull’ennesimo ricorso fatto dal Comune di Andria sulla vicenda bretella sud della Tangenziale, è arrivato ieri il via libera alla variante urbanistica da parte del commissario ad acta nominato dalla Prefettura BAT. Un atto dovuto in realtà dopo le pronunce del TAR di Puglia tra maggio e luglio del 2023 e l’ultima decisione di fine gennaio scorso sempre dei giudici amministrativi pugliesi dopo il nuovo ricorso della ditta appaltatrice del progetto la Doronzo Infrastrutture. Nel documento firmato dal commissario ad acta, nominato con i poteri sostituitivi del consiglio comunale per dare semplicemente parere favorevole alla variante urbanistica al progetto, c’è comunque una prescrizione e cioè un nuovo parere da ottenere da parte della Regione Puglia “ai fini della verifica della compatibilità del progetto con le condizioni geomorfologiche dell’area interessata dal tracciato” visto che ci sono state delle novità introdotte dalle norme sismiche nel 2018. Con l’approvazione del documento, tra le altre cose, c’è l’apposizione della pubblica utilità per l’opera con la possibilità di avvio degli espropri.

La vicenda ha, come più volte rimarcato, una storia molto lunga a partire sin dal 2011 quando l’opera fu inserita tra gli interventi finanziati con fondi CIPE per oltre 27 milioni di euro. Nelle intenzioni doveva completare il raddoppio della strada provinciale 2 nel tratto andriese con la costruzione di un nuovo percorso diverso da quello attuale. Ma le criticità sono emerse piano piano sviscerando il progetto stesso a partire dalla necessità di abbattimento di migliaia di alberi d’ulivo, per arrivare all’incompatibilità con quello che dovrebbe essere il nuovo ospedale di Andria in contrada Macchie di Rose, sino alla successiva gestione del tracciato attuale che passerebbe nella disponibilità del comune. La procedura per la realizzazione dell’opera è comunque formalmente partita nel 2013 ad opera della Provincia BAT e nel 2014 vi fu l’aggiudicazione del bando di gara alla ditta Doronzo. Di qui è iniziata la lunga trafila burocratica culminata nel 2021 con il primo diniego della variante urbanistica da parte del Consiglio Comunale andriese. Un diniego a cui la ditta ha opposto subito ricorso seguito poi da controricorsi e nuove pronunce negative della massima assise comunale. In realtà però il TAR ha sempre dato ragione alla ditta così come il Consiglio di Stato sino alla nomina definitiva del commissario ad acta.

Ora si attende l’ultima pronuncia e poi la palla passerà definitivamente nelle mani della Provincia BAT che dovrà decidere se sottoscrivere o meno il contratto con la ditta per avviare ufficialmente i lavori che, tuttavia, non potranno mai completarsi con la somma a disposizione così come già ipotizzato anche da ASSET, l’agenzia strategica della Regione Puglia.