Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del gruppo politico UdC Andria e del suo coordinatore cittadino Riccardo Frisardi:

«Negli uffici elettorali dei Comuni italiani sono aperte raccolte firme per tre proposte di legge di iniziativa popolare: lo stop all’indottrinamento gender nelle scuole, il diritto alla libertà di pagamento in contanti e quello all’autoproduzione del cibo. Il gruppo politico UdC Andria, coordinato da Riccardo Frisardi, chiede che il Comune federiciano renda nota e in maniera chiara e diffusa la possibilità di sottoscrivere questi documenti.

Nello specifico, con la prima proposta si chiede di aggiungere all’articolo 30, Titolo II (Rapporti etico-sociali) della Costituzione, il seguente: “Comma 2-bis: Le scelte relative all’educazione e all’istruzione dei figli minori in ambito religioso, morale, scientifico, sanitario, politico e affettivo-sessuale spettano in ultima istanza al padre e alla madre, i quali pertanto potranno sempre negare il proprio consenso all’insegnamento all’interno della struttura scolastica di teorie contrastanti con i loro principi e convinzioni morali.”.

Con la seconda proposta si chiede di aggiungere all’articolo 1277 del Codice Civile (Debito di somma di danaro) il seguente: “Comma 3: “L’estinzione delle obbligazioni pecuniarie può sempre avvenire mediante pagamento in denaro contante”.

Infine, con la terza proposta si chiede di aggiungere all’articolo 44, Titolo III (Rapporti economici) della Costituzione il seguente: “Terzo comma. “Tutti i cittadini e i soggetti residenti nel territorio della Repubblica hanno il diritto assoluto e irrinunciabile di coltivare la terra e di allevare animali sul suolo di proprietà, senza scopo di lucro, per il soddisfacimento dei bisogni alimentari propri e della propria famiglia.”.

Per alcune forze politiche sicuramente non c’è interesse a rendere nota la possibilità di sottoscrivere questi documenti – dichiara Riccardo Frisardi –. Per noi dell’UdC di Andria, invece, è una questione di democrazia. Vogliamo che le persone siano consapevoli, informate di ciò che accade a livello legislativo. Anche perché – conclude – essere cittadini attivi aiuta a superare la delicata fase storica che stiamo attraversando dal punto di vista economico e sociale».