«Il Movimento Ecologista Europeo Fareambiente, esprime la propria vicinanza e solidarietà  agli agricoltori ribadendo la valenza che il loro ruolo, fatto di sacrifici e di sudore, svolge nel campo della cura e manutenzione dei nostri territori oltre che principalmente al soddisfacimento delle nostre esigenze alimentari». E’ quanto dichiarano in una nota il presidente nazionale di FareAmbiente Vincenzo Pepe e il responsabile nazionale del Dipartimento Agricoltura Benedetto Miscioscia.

«Fareambiente, in quanto movimento ambientalista libero da schemi ideologici preconcetti che fa del pragmatismo e della ragionevolezza la propria mission, si batte non solo per salvaguardare le linee di indirizzo in termini di sostenibilità ambientale in equilibrio con l’agricoltura, alla base della sostenibilità alimentare umana e animale ma anche  per un uso consapevole e regolamentato dei fitofarmaci nel rispetto delle prescrizioni a tutela dell’ambiente, oltre che del  regime produttivo degli agricoltori, della loro salute e di quella dei consumatori. Fareambiente si batte per la valorizzazione qualitativa della nostra produzione di eccellenza in campo agricolo e zootecnico a salvaguardia del buon nome del Made Italy puntando non solo all’ottimizzazione razionale delle nostre produzioni e al giusto riconoscimento economico del lavoro svolto quotidianamente per 365 giorni dai nostri agricoltori soggetti alle bizze metereologiche e climatiche a cui siamo soggetti ma anche e soprattutto su una normativa che  definisca in modo inequivocabile informazioni chiare in materia di etichettatura dei prodotti per consentire ai consumatori un acquisto consapevole. Per questo motivi Fareambiente  è  contraria a tutte quelle restrizioni imposte da scelte politiche europee  dettate  più  da un pregiudizio  ideologico che logico sostenendo una campagna  di sensibilizzazione all’acquisto consapevole in campo alimentare e promuovere al contempo sempre di più la filiera dei farmers market o dei mercatini dei contadini soprattutto nelle grandi città per accorciare la filiera commerciale garantendo un’equa remunerazione e coglie l’occasione per condannare fermamente tutte le sofisticazioni in campo alimentare per la tutela della salute».