È morto a Roma, dove risiedeva da tempo il senatore Attilio Busseti, uno degli uomini più importanti che ha espresso la politica di Andria nella storia repubblicana. Democristiano, è stato consigliere comunale per otto consiliature, consigliere provinciale, sindaco della città e senatore per tre legislature. Aveva 90 anni e da tempo si era trasferito a Roma, senza però mai troncare il fortissimo legame con la sua città.

A chiuderne di fatto la carriera politica, le vicende giudiziarie che lo avevano pesantemente coinvolto durante “tangentopoli”, dalle quali uscì totalmente indenne e che affrontò non solo con dignità ma respingendo con grande fermezza ogni addebito.

“Ho subito 13 processi e ne sono uscito con la fedina penale pulita”, ricordava con orgoglio ma anche con grande amarezza in un’intervista rilasciata a Francesco Lorusso, per la nostra trasmissione “Profili Ignoti”.

Professionalmente è stato uno degli avvocati più affermati del territorio. Uomo di grande intelligenza e cultura, aveva il dono di una grande ironia, il che lo rendeva protagonista sia nello scontro politico che nei rapporti personali. Prendere e anche prendersi in giro lo rendeva inoltre un amabile conversatore.

Era un cultore del dialetto andriese, a cui dedicava la pagina social “Detti e proverbi in dialetto”, e aveva pubblicato un suo scritto di novelle di vita andriese nonché, in seguito, una storia di amore sempre in dialetto. Anche il suo ultimo posti su Facebook, datato 27 marzo 2023, è un’antichissima tiritera andriese.

Vogliamo immaginare che sia già al cospetto del suo maestro Onofrio Jannuzzi, discutendo animatamente con i comunisti Franco Piccolo e Giacomo Sinisi o con il socialista Gaetano Scamarcio. Magari commentando le tante sincere commozioni, e indicando con dissacrante ironia i farisei che in queste situazioni non mancano mai. Alla sua famiglia le condoglianze della redazione.