«Oggi è un triste giorno per il nostro Paese che, al di là del tempo che ci vorrà, e del se e del come si arriverà a questa sciagurata Autonomia Differenziata, rompe il patto di unità nazionale che tanti sacrifici è costato dal Sud al Nord». Lo scrive in una nota l’ex consigliere regionale andriese Sabino Zinni.
«Un giorno che decreta il prevalere e, quasi, il prevaricare delle regioni ricche su quelle più povere, ratifica l’ingiustizia profonda ed inguardabile della spesa storica senza che si porti concretamente a regime il correttivo dei Livelli Essenziali delle Prestazioni , previsti dalla costituzione come “conditio sine qua non” per qualsiasi tipo di autonomia. Insomma oggi si decide che l’Italia non è più Una.
I deputati ed i senatori che votano questa VERGOGNA, a qualunque forza politica appartengano, dovranno essere ricordati come coloro che hanno DISFATTO L’ITALIA».