Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma delle consigliere regionali Grazia Di Bari (M5S) e Debora Ciliento (PD) sul tema dimensionamento scolastico ad Andria:

«Crediamo sia giunto il momento di spiegare cosa sia accaduto in riferimento al dimensionamento scolastico della città di Andria e il perché abbiamo deciso di intervenire.

Non è semplice realizzare un provvedimento che coinvolga tutte le comunità scolastiche di tutti i territori della Puglia. Per questo il nostro plauso va agli uffici e all’assessore Leo per aver elaborato un provvedimento così importante per la Regione. A questo punto c’è da conoscere che cosa sia successo nella città di Andria.

L’assessora Dora Conversano, vicaria di una scuola di Andria, ha elaborato una proposta di delibera approvata dalla giunta. Il lavoro portato a termine dall’assessore ha disegnato la scuola di Andria tenendo conto dei due criteri fondamentali, ovvero la territorialità e i numeri. Ovviamente chi vive il mondo della scuola non può che attenersi a questo.

Ma il provvedimento non è stato accettato da alcune comunità scolastiche della città: il circolo didattico Oberdan, il circolo didattico Cotugno e l’Istituto comprensivo Verdi Cafaro. Da parte della scuola Oberdan era partita la richiesta di lasciare il circolo unito con tutti i suoi plessi e di accorparlo alla scuola secondaria di primo grado presente nello stesso quartiere. Salvaguardando la storicità del circolo didattico, anche se per qualcuno non è un criterio valido, a nostro avviso non si può non tener conto di questo aspetto.

A seguito di questa manifestazione, con l’assessore Leo, abbiamo incontrato i dirigenti e l’amministrazione di Andria. Al termine dell’incontro stabilimmo che avremo provato a capire se poteva esserci una soluzione diversa rispetto alla proposta formulata dalla giunta. Questa soluzione effettivamente è stata trovata. A quel punto abbiamo chiesto un incontro con la sindaca Giovanna Bruno che per vari motivi non ha potuto incontrarci. Così, abbiamo incontrato l’assessora a cui abbiamo spiegato le modifiche che si potevano apportare. Al termine di quell’incontro chiedemmo all’assessora di confrontarsi con la Sindaca; tuttavia, non abbiamo mai ricevuto risposta.

Per il bene delle comunità scolastiche di Andria abbiamo così deciso di avvallare quanto emerso dal confronto con gli uffici, ossia portare ad otto gli Istituti Comprensivi, lasciando la scuola Oberdan unita con tutti i suoi plessi accorpata alla scuola Vittorio Emanuele, la Verdi Cafaro nell’assetto odierno e il circolo didattico Cotugno unita alla scuola secondaria di primo grado Vaccina. In questo modo si sarebbe evitato il sorgere di un nuovo istituto comprensivo privo della scuola secondaria di primo grado, e come più volte sottolineato dalla dirigente di quel circolo, carente degli spazi idonei per far sorgere una scuola secondaria di primo grado,   andando contro il principio di accorpamento per contenere la spesa. Questa scelta, però, avrebbe fatto sforare i numeri previsti, ma che tra qualche anno, considerato il calo demografico, sarebbero scesi.

Così è nata la proposta del 29 dicembre 2023 che non ha ricevuto nessuna lamentela da parte del mondo scolastico, famiglie o sindacati. L’amministrazione comunale, tuttavia, non ha voluto accettare il nostro intervento e ha continuamente tempestato l’assessore dicendo che avrebbe impugnato il provvedimento. Per questo motivo si è tornati in giunta e dopo un confronto con: il presidente Emiliano, l’assessore Leo, la sindaca Giovanna Bruno, e noi due, la giunta regionale ha ritenuto di deliberare diversamente rispetto al 29 dicembre 2023, ritenendo che dovesse andare avanti la delibera dell’amministrazione che giustamente ha un valore amministrativo superiore rispetto ad una nota.

In questo momento sentiamo di dire che siamo vicine ai circoli didattici che, seguendo la logica dei numeri, si vedranno smembrare dei plessi. Forse per qualcuno questo non ha significato, ma per chi ci lavora da anni è sicuramente una ferita che farà riprendere la scuola, dopo le vacanze natalizie, con un’amarezza che solo il tempo potrà sanare.

Speriamo vivamente, per il bene della comunità scolastica di Andria, che la scelta presa dall’amministrazione sia veramente lungimirante, ma solo il tempo potrà dirlo. Ci dispiace che il nostro intervento sul territorio di Andria sia stato letto da qualcuno solo come uno scontro politico perché non era assolutamente questo l’intento, ma continueremo a sostenere che la politica per noi è in primis ascolto ed è quello che abbiamo fatto.

Ringraziamo le dirigenti scolastiche che hanno dimostrato nelle loro parole la passione con cui svolgono il proprio lavoro. Oggi non c’è chi ha vinto o chi ha perso, ma c’è una scuola che deve continuare a camminare per il bene dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze di Andria».