Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Francesco Ventola, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione in merito al nuovo ospedale di Andria e all’audizione tenuta oggi sulla vicenda:

«Pur volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, come ha invitato a fare il direttore del Dipartimento alla Sanità, Vito Montanaro, alla domanda: quando si aprirà il cantiere del nuovo ospedale di Andria? La risposta non c’è! Non c’è a voler, appunto, essere ottimisti. Perché se, invece, dovessimo essere più realisti del re la risposta sarebbe decisamente più pessimista. E il paradosso non è quello che si sente sempre in casi come questi: mancano i finanziamenti. Per la struttura ospedaliera di Andria i problemi sono di tutt’altra natura e riguardano il progetto, che dopo anni non è stato ancora validato e che ancora oggi conta 763 criticità.

Al contrario di qualche collega consigliere regionale a noi di Fratelli d’Italia non interessa, al punto in cui siamo, individuare colpe e punire i ‘tecnici’ che hanno sbagliato nella fase della progettazione. Come FdI siamo interessati a sbrogliare la matassa, a trovare soluzioni nell’interesse di un territorio dove in attesa del nuovo ospedale di Andria si sono chiusi quelli di Spinazzola, Minervino Murge, Canosa di Puglia e Trani. Lasciando alla BAT il triste record pugliese di avere meno posti letto. Nella passata legislatura, con un emendamento al Bilancio, proposi persino di realizzare l’ospedale ‘in concessione lavori’, nel senso che chi vince la gara provvede alla progettazione e anche alla realizzazione, fui inascoltato e forse oggi chi non ascoltò sta pensando che quella è la soluzione più percorribile.

Nel frattempo, però, è necessario risolvere anche un altro problema che è quello dell’accessibilità all’ospedale. Fu assegnato all’ASSET il compito di progettare le possibili soluzioni, ma ad oggi il rischio è quello di poter avere (chissà quando!) il nuovo nosocomio ad Andria, ma con una viabilità di accesso pessima. Basti pensare che nel 2026 l’ospedale di Barletta sarà addirittura servito da una nuova stazione ferroviaria… mentre per Andria stiamo parlando di allargamento di strade provinciali.

E allora come classe dirigente seria, al di là del colore politico, o siamo determinati e insieme rivendichiamo il nuovo ospedale di Andria come priorità che ci consenta almeno di avere un cronoprogramma reale, oppure tutti dovremmo chiedere scusa ai cittadini del nostro territorio per avere fallito e condannato per sempre il nostro territorio. Chiaramente dosando le responsabilità, perché sono 17 anni che al governo della regione c’è il centrosinistra, prima con Nichi Vendola e ora con Michele Emiliano».