Sono due gli appuntamenti curati dal Circolo dei Lettori di Andria e dalla Biblioteca Diocesana  San Tommaso D’Aquino, inseriti nella rassegna “Non solo 25 novembre”, che si svolgeranno venerdì 24 novembre e sabato 25 novembre.

In particolare venerdì 24 novembre alle ore 19:30, presso il Museo Diocesano San Riccardo, interverrà Vincenzo Santoro, responsabile del Dipartimento Cultura e Turismo dell’Associazione Nazionale dei Comuni italiani, studioso di taranta e musica popolare nonché autore del volume “Il tarantismo mediterraneo. Una cartografia culturale” (ItinerArti Edizioni).

Tarantolate sarà un viaggio affascinante lungo le coste del Mediterraneo e delle aree interne del nord Barese, alla scoperta delle “Tarantate” e della loro danza sfrenata.

Secondo il mito delle “tarantolate” era il morso di un ragno a causare il malessere delle donne e la cura possibile era solo una: una danza sfrenata, ribelle, catartica, che imitasse il fantomatico suono – frutto dell’immaginazione – che la tarantola emette quando morde le sue vittime. La donna, in questo modo, diveniva innanzitutto protagonista, condizione che, nel modo più assoluto, non poteva vivere altrimenti.

Attraverso l’interesse che il morso della tarantola e i suoi effetti sorprendenti hanno suscitato e continuano a produrre, Santoro approfondirà un fenomeno che non è una malattia, ma un male culturale (con relativa cura) e un potente stereotipo etnico, un caso particolare ed esemplare della risposta dell’uomo ai continui accidenti che la natura gli procura.

Sabato 25 novembre, invece, alle ore 18:00, in collaborazione con l’associazione Italia Nostra, partirà da Piazza Duomo la passeggiata letteraria: Donne mie illudenti e illuse – Le voci femminili della Poesia a cura di Elisabetta Stragapede in collaborazione con la cara editrice Liberaria.

La passeggiata, tra letture e luoghi simbolici della città, vuole valorizzare la dimensione femminile della scrittura attraverso l’opera di donne che hanno saputo imporre la propria personalità e la propria opera letteraria in un contesto prevalentemente maschile e patriarcale. Donne che hanno lasciato traccia significativa nel panorama letterario dell’Ottocento e del Novecento, che sono state impegnate nel processo di emancipazione femminile, che hanno fatto della loro vita e della loro arte strumento per combattere stereotipi, pregiudizi e discriminazioni nei confronti di quello che era considerato “il sesso debole”. Voci femminili che, nonostante l’indiscussa levatura artistico-letteraria, sono state trascurate, ingiustamente poco valorizzate, progressivamente dimenticate dalla storia del pensiero e della letteratura italiana e straniera. Donne che grazie alla loro caparbietà si sono realizzate, hanno trovato spazio in un mondo maschile e rappresentano modelli di riferimento per le generazioni attuali e future.