Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma dei consiglieri comunali d’opposizione Donatella Fracchiolla (FI), Luigi Del Giudice (Movimento Pugliese), Marcello Fisfola (Andria Nuova), Nino Marmo (La Torre), Gianluca Grumo (Azione), Andrea Barchetta (FdI) e Antonio Scamarcio (Lega Salvini):
«Maggioranza ai minimi storici per presenze e con forti spaccature al proprio interno, in primis provenienti proprio dal Partito Democratico, quella nell’ultima seduta di Consiglio Comunale, tra le altre, ha approvato (obtorto collo) le delibere sui Progetti PINQUA e alcuni provvedimenti finanziari. Insomma pochi e nemmeno buoni per delibere importanti. Un Sindaco palesemente nervoso e Assessori in difficoltà hanno provato, con scarso successo, a (non) rispondere alle criticità sollevate e hanno potuto tirare un sospiro di sollievo solo a chiusura dei lavori, incredibilmente portati a casa, nonostante tutto.
Più nel dettaglio, diverse le critiche sui provvedimenti PINQUA, provenienti non solo dalle opposizioni, ma anche e soprattutto, quelle più circostanziate, dalla maggioranza stessa. I tre finanziamenti per i progetti denominati TERRA, ARIA e ACQUA che il Comune si è aggiudicato (assieme alla totalità degli altri Comuni che ne ha fatto domanda), partecipando ai bandi PINQUA e finanziati con i Fondi del PNRR, riguardano la realizzazione di opere dedicate alla qualità dell’abitare, che si sovrappongono al cantiere dei lavori di interramento della Ferrotranviaria. I problemi sollevati concernono principalmente l’individuazione delle zone della città sulle quali intervenire, indicate non in quelle dove i servizi sono assenti, bensì in quelle dove sono già presenti; errori sostanziali nella stesura della delibera a rischio di illegittimità della stessa e il mistero non da poco della firma dei progettisti, tutti di Bari. Il tutto avvenuto con un livello di partecipazione pressocché nullo. Infatti, si registra, ancora una volta, la consueta mancanza di condivisione preventiva non soltanto con le opposizioni, ma, a quanto pare, anche con gli stessi consiglieri di maggioranza precettati ad approvare provvedimenti i cui dettagli sono stati forniti (solo a loro) a poche ore dal Consiglio. Più che un voto consapevole, dato secondo scienza e coscienza, quello del gruppo consiliare del PD sembrerebbe un voto di fiducia (o di quel poco che ne rimane) alla sola persona del Sindaco, che oramai non controlla più il suo stesso partito e non solo quello.
L’Amministrazione, infatti, manifesta grossi problemi nel controllare anche le attività dei vari Settori. Per rimanere nel campo dei progetti PNRR, la giunta Bruno non riesce a stare al passo coi tempi imposti dall’Unione Europea. Decanta pubblicamente le avveniristiche opere dei PINQUA, ma non rivela ai cittadini che Andria potrebbe perdere gli importanti finanziamenti relativi al nuovo asilo nido comunale nel quartiere 167 nord e al nuovo polo per l’infanzia nel quartiere San Valentino. Difatti, ad una nota del Ministero che chiedeva, per questi progetti specifici, adempimenti entro il 30 giugno 2023 e al successivo sollecito ministeriale che imponeva il termine del 16 ottobre 2023, il Comune si faceva trovare impreparato non avendo predisposto nulla di quanto richiesto e chiedeva ulteriore tempo, correndo il rischio di vedersi definanziare i progetti, come risposto ufficialmente dal Ministero stesso.
È evidente, oramai, che anche se pubblicamente Sindaco e Assessori cercano continuamente di sfoggiare le proprie asserite virtù, nella soffitta del loro privato (ahiloro sempre meno privato!) il ritratto conservato svela il reale stato di decadenza politica nel quale versano».