Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma dell’assessore al Futuro di Andria, Viviana Di Leo:

«È notizia di queste ore l’aggressione reiterata che ha un subito un giovane di 18 anni nella nostra città. Una notizia che mi rammarica, ma che non mi sorprende.

L’Italia è tra le ultime posizioni in Europa per la tutela dei diritti di lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali. Siamo 34esimi fra gli Stati del Continente e 22esimi nell’Unione europea, secondo il rapporto annuale Rainbow Europe 2023.

Numeri che dovrebbero far riflettere e che trovano corrispondenza nei dati relativi alle discriminazioni, alle violenze e alle aggressioni che subiscono le persone di tutte le età appartenenti alla comunità LGBTQIA+.

Spesso sembra che il fenomeno interessi solo i giovani, ma così non è.

I giovani sono coloro che più denunciano, facendo emergere episodi che vanno dalle discriminazioni a scuola o sul posto di lavoro sino agli omicidi/suicidi. Sono le giovani generazioni ad avere più consapevolezza dei fenomeni di omotransfobia, sono loro che più si informano, che più cercano risposte.

Ed è proprio per questo che penso sia giusto partire da loro, dai più giovani, sia per un’azione di prevenzione e contrasto, sia perché rappresentano un substrato importante per il cambio culturale del quale spesso parliamo e che invochiamo.

A livello locale sono diversi i casi di violenza registrati. In questi anni non è la prima volta che mi è capitato di ascoltare giovani che purtroppo ne hanno avuto esperienza.

E ciò che mi lascia sempre perplessa è l’indifferenza di chi assiste alle aggressioni. Lo riferisce anche il giovane vittima di quest’ultima violenza. “Nessuno è intervenuto”. Voglio pensare che nessuno intervenga in casi simili per paura e non per indifferenza.

La paura posso comprenderla. L’indifferenza no. Perché nessuno può essere indifferente alla violenza compiuta ai danni di un’altra persona.

Perché quella persona, prima o poi, potremmo esserlo tutti. E tutti potremmo aver bisogno di qualcuno disposto ad aiutarci, ad intervenire.

Come Istituzioni non possiamo che condannare chi ricorre alla violenza, in tutte le sue forme. Bisogna denunciare. Senza se e senza ma.

Solo così si può intervenire, cercando di arginare il fenomeno o, ancora meglio, sciogliere certe aree di tensione.

Al giovane che ha denunciato, dimostrando coraggio e maturità va’ tutta la mia stima e la mia vicinanza.

So che preferisce rimanere anonimo e lo rispetto, ma resto a disposizione per incontrarlo ed ascoltarlo. Per condividere insieme una sofferenza subìta nella nostra città.

Parallelamente come Amministrazione non ci fermeremo con le iniziative di sensibilizzazione e prevenzione. Per i diritti di tutti e tutte.

Continueremo a diffondere la cultura della non violenza, certi del fatto che, prima o poi, come una goccia che scava la roccia, riusciremo a scardinare i pregiudizi e ad estinguere le stigmatizzazioni.

Non uomini o donne al centro. Ma persone al centro».