Basta leggere i dati sui flussi di uscita degli alunni sia della scuola dell’infanzia che della scuola primaria per capire che probabilmente c’è qualcosa che non torna nella proposta dell’amministrazione Bruno sul dimensionamento scolastico. A rimarcarlo con forza è stato il consiglio d’istituto assieme a dirigente scolastica, docenti e genitori dell’Istituto “Oberdan” che, nella propria autonomia scolastica, conta anche sui plessi dell’infanzia “Lotti” e “Saccotelli” oltre alla “Don Tonino Bello”. Negli ultimi cinque anni ci mostra la dirigente scolastica la prof.ssa Palma Pellegrini, nessun bambino del plesso presente nel quartiere Camaggio si è iscritto alla “Imbriani-Salvemini” scuola a cui sarà accorpato. Stesso discorso per il plesso “Lotti” che dovrebbe essere accorpato con l’attuale sede del “Della Vittoria” ma in cui pochissime unità scelgono di iscriversi.

Sono molteplici le motivazioni che hanno spinto l’intera comunità dell’Oberdan a protestare per la scelta dell’amministrazione. Ma tra le ragioni principali ci sono almeno due aspetti: il primo è che non si può operare con una logica essenzialmente economico-numerica. L’altro è che le comunità scolastiche in questi anni si sono profondamente legate.

Le richieste di genitori e docenti comunque sono molto chiare e rivolte all’amministrazione comunale. Urgono incontri prima delle decisioni ufficiali per provare a definire percorsi comuni ed ascoltare tutte le parti in causa. In alternativa non sono escluse anche delle forme di protesta.

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