«Noi docenti delle Scuole dell’Infanzia “M. Carella” e “P. Massaro”, abbiamo appreso ieri 14.09.2023, in occasione di un incontro con i Dirigenti scolastici  e le Organizzazioni sindacali,  la proposta dell’Assessore alla persona della Città di Andria, Dora Conversano, di voler scorporare il plesso di scuola dell’infanzia “Carella” di Via Bisceglie, storicamente facente parte della realtà scolastica dell’IC “Verdi-Cafaro”, per aggregarlo ad altra Istituzione scolastica». Inizia così la lunga lettera aperta di dissenso delle docenti della scuola dell’infanzia dopo l’illustrazione dell’amministrazione comunale del nuovo piano di dimensionamento scolastico della città.

«L’assessore ha illustrato i criteri di elaborazione del piano: territorialità e continuità pedagogico-didattica…ma questi criteri  sono magicamente spariti  allorquando la stessa ha proposto di staccare il plesso Carella, che dista meno di 100 metri dalla Scuola primaria “G. Verdi” e 200 metri dalla Scuola Secondaria di I grado “P. Cafaro”. La nostra riflessione è quella che  i criteri qui adottati sono solo numerici e non vi è nulla di pedagogico che va a favore del bambino in quanto persona. Una scelta tutt’altro che pedagogicamente fondata  che rispecchia solo l’assurda logica dei numeri! Da insegnanti ricordiamo il principio della continuità educativa, della continuità verticale tra istituzioni scolastiche al fine di garantire l’unitarietà del percorso educativo di ogni singolo bambino».

«Ricordiamo, in quanto mamme, l’importanza delle reti tra scuola e territorio di appartenenza (parrocchia, rapporti amicali, associazioni sportive ecc.) per contenere fenomeni di devianza, di insuccesso e di abbandono  scolastico. Ora ci chiediamo se in questa proposta ci sia qualcosa che possa far fronte a queste imprescindibili esigenze dei nostri alunni e dei nostri figli. Qualcuno deve risponderci perché non riusciamo a darci una spiegazione esauriente e coerente a tutto ciò. La qualità di una istituzione scolastica e la sua autonomia non dipendono affatto dal numero di iscritti ma da quanto lavoro e dedizione sono spesi affinché i traguardi educativi vengano pienamente raggiunti. Basta con questa logica quantitativa…inopportuna e inadeguata a questa situazione che dovrebbe  essere affrontata pensando alla persona dell’alunno, futuro cittadino della nostra città e del nostro Paese».

«Ciò potrebbe arrecare danni alla comunità degli alunni del quartiere, alla quale si vuole smembrare la Scuola, polo educativo e sociale importantissimo, costituito e portato avanti da anni di lavoro da parte di dirigenti, docenti, famiglie. La nostra scuola non ha alcuna difficoltà nè problemi di funzionamento anzi è un esempio e un modello sul territorio andriese. La futura aggregazione invece, partirebbe svantaggiata, con problemi logistici, territoriali e numerici, con meno di ottocento alunni, a fronte della soglia minima da rispettare, pari a 925 alunni. Se poi considerassimo anche l’importante calo demografico, il futuro del nuovo Istituto Comprensivo sarebbe compromesso già da questo momento».

«Le sottoscritte si dissociano fortemente da questa proposta insana, che va a discapito di ogni singolo bambino che perderà le “proprie” insegnanti,  dimenticando la tenera età del piccolo, nella quale le emozioni sono assolutamente da salvaguardare. Infine ricordiamo che noi insegnanti anni fa abbiamo scelto volutamente e consapevolmente la nostra scuola, da allora abbiamo coltivato la continuità educativa e professionale, senza mai interromperla con domanda di trasferimento, non capiamo perchè adesso qualcuno debba imporci un trasferimento che non vogliamo. Tutte insieme con il nostro dirigente scolastico dott.ssa Suriano, con competenza e professionalità, abbiamo costruito l’identità di questa scuola e non intendiamo perderla e che difenderemo con ogni mezzo».