Un errore tecnico nella procedura. Sarebbe questa la ragione per la quale il comune di Andria ha perso un finanziamento da 60mila euro ottenuto quasi 10 anni fa dalla Regione Puglia e che aveva come obiettivo la rimozione e lo smaltimento di rifiuti abbandonati illecitamente su aree pubbliche con prevalenza di manufatti in amianto. Il finanziamento, negli anni, è stato salvato e recuperato in più occasioni. Dopo l’ultima, il comune aveva 18 mesi per spenderli, ma ciò non è avvenuto. A denunciarlo sui social, con tanto di atto dirigenziale del settore Ambiente regionale, è stato il circolo andriese di Legambiente che ha puntato il dito contro l’amministrazione: «Ci dispiace molto che accadano questi episodi, sappiamo benissimo in che condizioni versano le periferie della nostra città in preda all’inciviltà dei cittadini e all’incapacità/menefreghismo di chi ci amministra. Poi non venite a dirci che non ci sono le risorse. Chiediamo lumi a sindaco e assessori». Interpellato sul tema, l’assessore all’Ambiente di Andria Savino Losappio ha fatto sapere che la perdita del finanziamento per l’errore tecnico non è certamente andata giù, ma «l’attenzione dell’ente federiciano sul tema ambientale – ha riferito Losappio – resta alta, né è un esempio il finanziamento di 50mila euro che il comune di Andria ha ottenuto dalla Regione Puglia con obiettivo la rimozione dei rifiuti ed il contrasto al fenomeno dell’abbandono illecito», ha sottolineato l’assessore all’Ambiente. Resta comunque l’occasione persa con i 60mila euro sfumati per la rimozione di amianto. L’augurio è che lo stesso errore tecnico non avvenga anche con l’altro finanziamento appena ottenuto ed evitare la perdita di altri fondi importanti per il comune andriese sul cui capo pende la spada di Damocle del piano di rientro.