Per i danni causati agli agricoltori dalla siccità del 2022, i Comuni pugliesi avevano documentato e avanzato la richiesta di contributi pari a 141.591.891,67 euro. A fronte di quella richiesta, la Regione Puglia ha valutato come sufficienti 11,9 milioni, meno del 10%.

Lo rende noto Cia Puglia. «Per gli agricoltori pugliesi questa si configura come l’ennesima umiliazione, oltre che un ulteriore mazzata dopo gli ingenti danni da siccità sopportati nel 2022», dichiara Gennaro Sicolo, presidente di Cia Puglia e vicepresidente nazionale di Cia Agricoltori Italiani. «Ai Comuni spetteranno importi davvero insufficienti per compensare le gravissime perdite di produzione subite dagli agricoltori», sottolinea. Il Comune a cui spetta il maggior importo è quello di Cerignola (Foggia) dove a fronte dei 14 milioni di euro richiesti se ne assegna appena uno. Al secondo posto si piazza Andria con il 9,3 per cento dei contributi: 1.108.124 euro contro i 13.302.896 richiesti», dice.

«A Bitonto (Bari) andranno 572mila euro a fronte dei 6.867.573 euro richiesti. A Taranto spettano 203mila contro i 2.437.019 euro richiesti. Per l’area di Brindisi, si segnala Francavilla Fontana dove a fronte di 1.214.831 euro richiesti se ne riconosceranno solo 101mila», prosegue. «Per la provincia di Lecce, il “miglior piazzamento” se lo aggiudica Nardò a cui andranno 97mila euro a fronte di 1.168.322 euro richiesti. Bagnolo del Salento riceverà meno di 10 euro, appena 8,41 euro», va avanti. «Bisogna modificare il decreto legislativo 102/2004, istituire un nuovo e più corposo fondo nazionale per i danni da calamità naturali, prevedere un più ampio e agevolato accesso alla copertura assicurativa per le imprese agricole danneggiate da eventi estremi», aggiunge Sicolo. «La nostra proposta è di costituire un fondo assicurativo per tutelare le aziende agricole dagli eventi naturali e dalle crisi di mercato, in parte coperto dalla fiscalità generale e in parte dai fondi del Psr», conclude.